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  • Vittorio A. Dublino

PERDONARE E’ MEGLIO CHE RUMINARE (parte 1)

PERDONARE sembra sia qualcosa di migliore che RUMINARE … in cerca di una Vendetta 

Qualche giorno fa ho rivisto un bellissimo film, “Le due vie del Destino” che narra la storia realmente accaduta nel corso della seconda guerra mondiale e in un trentennale postbellico che ha avuto significative ripercussioni psicologiche in ambedue i protagonisti della storia. Uno dei due, prigioniero britannico vessato negli anni di prigionia da un soldato giapponese, cerca di combattere i suoi incubi per anni. Incubi causati dai ricordi della prigionia e dalla conseguente ruminazione rabbiosa nei confronti del suo tiranno.

Questa continua rievocazione del ‘male subito’, infatti, suscita per decenni nel povero superstite inglese importanti disturbi psicologici, tra cui ansia e depressione. Lomax (il nome del soldato inglese), risolve il suo male interiore, solo quando riesce a perdonare il suo aguzzino incontrandolo negli stessi luoghi dove aveva ‘subito il male’.


 

Durante la seconda guerra mondiale, Eric Lomax è un ufficiale britannico addetto ai segnali e appassionato di ferrovie che viene catturato insieme ad altre migliaia di giovani soldati dai giapponesi che hanno invaso Singapore e mandato in un campo di prigionia dove è costretto a lavorare sulla famigerata “Ferrovia della morte”, così chiamata per le condizioni di lavoro climatiche e perché vi sono periti metà di coloro che vi hanno lavorato, tra la Thailandia e la Birmania a nord della penisola malese. Durante la sua permanenza nel campo, Lomax è testimone delle inimmaginabili sofferenze a cui gli uomini sono sottoposti. Egli costruisce in segreto una radio, ma scoperto viene torturato. Anni più tardi, a guerra ultimata e scampato miracolosamente alla morte, Lomax soffre il trauma psicologico delle sue drammatiche esperienze e perseguitato dalla immagine del suo torturatore, un giovane ufficiale giapponese Takashi Nagase, si isola dal mondo. L’incontro con Patti sembra per la prima volta sbloccare la sua psiche. I due si corteggiano e poi si sposano, ma la notte delle nozze gli incubi di Eric riemergono ed il ricordo dell’ufficiale giapponese lo trascina agli orrori del passato. La moglie lo trova urlante sul pavimento della camera da letto ed Eric si richiude nuovamente in se stesso, scaricando la sua furia silenziosa sulla moglie e rendendole la vita insopportabile. Patti cerca allora di scoprire la causa del tormento dell’uomo amato e lottando contro il codice del silenzio che unisce gli ex prigionieri di guerra, persuade l’enigmatico Finlay a rivelarle quanto accaduto e che l’ufficiale giapponese responsabile è ancora vivo e che lui stesso sa dove trovarlo

 

Naturalmente, spesso capita che non sia solo chi fa del male, un torto, a qualcuno, che soffra di disturbi psicologici, ma in questa sede mi voglio dedicare a ciò che oggi la scienza suggerisce in seguito a recenti ricerche: PERDONARE sembra sia una cosa molto migliore che RUMINARE, in cerca di Vendetta.

Prima di affrontare il tema del PERDONO, però ho bisogno di introdurre il concetto di ‘RUMINAZIONE RABBIOSA’.

Immaginiamo il seguente scenario: siamo al lavoro, il giorno sembra andare liscio e non vediamo l’ora di trascorrere una serata rilassante a casa. Poi, a 15 minuti dalla fine, il nostro capo ci si avvicina ci informa che abbiamo ‘incasinato qualcosa’. Chiediamo scusa e proviamo a spiegare cosa sia successo, pensando che ‘tutto sommato’ il problema che abbiamo causato non è tanto grave: “a tutto c’è rimedio, figuriamoci per una stupidata come questa”. Tuttavia il capo ci dice che ci dobbiamo impegnare di più, che dobbiamo fare la nostra parte, talvolta iniziando ad imprecare in un crescendo trascendentale.

Tutti, spesso, ci troviamo ad affrontare situazioni come questa, mettendo la maggior parte delle persone di cattivo umore. Abbiamo due opzioni per affrontare la situazione:


1) Andiamo a casa e ci godiamo la serata, lasciando i problemi di lavoro al lavoro,

 oppure

2) Lasciamo che il problema ci porti via tutta la sera a pensare a quanto può essere ingiusto il mondo.


Quale sarà la soluzione più sana?

Riattivando il vissuto, il problema, ripetutamente nella nostra mente, ci stiamo impegnando in un processo mentale che si chiama ‘RUMINAZIONE RABBIOSA’. La Ruminazione si riferisce a “quella tendenza a pensare ripetutamente alle cause, ai fattori situazionali e alle conseguenze della propria esperienza emotiva negativa (Nolen Hoeksema). Fondamentalmente, Ruminare significa che si pensa continuamente ai vari aspetti di situazioni che sono per noi emotivamente sconvolgenti.

Pensiamo al nostro modo di affrontare i problemi, qual è la nostra tendenza emotiva alle situazioni negative in cui inevitabilmente, tutti, prima o poi ci troviamo. Quando qualcosa ci turba, e tendimo a rimuginare su di esso, continuando a ripercorrere il problema ancora ed ancora, allora, se è così, allora tendiamo probabilmente ad essere dei Ruminatori.


C’è del male ad essere dei Ruminatori? Sembra di si,  dipende quanto, e come, siamo predisposti al problem solving giusto!


Mentre è vero che la risoluzione dei problemi e la pianificazione della giusta soluzione sono essenziali per superare un ostacolo,  un problema difficile, le persone che ruminano tendono a risolvere i problemi prendendoli troppo alla lontana e per troppo tempo. Passeranno spesso ore ad analizzare la situazione, anche dopo aver sviluppato, secondo loro, un piano per affrontare la situazione. A volte le persone rimuginano sul problema così tanto che non sviluppano mai nemmeno una soluzione al problema.


È qui che la ruminazione diventa davvero problematica. Se la situazione ci mette di cattivo umore, la ruminazione manterrà vivo quel cattivo umore e ci sentiremo non solo emotivamente, ma anche fisicamente sconvolti, per tutto il tempo che rimugineremo. Se rimuginiamo sul problema per giorni, è probabile che ci troveremo sconvolti per giorni.

Le ultime ricerche scientifiche che riguardano i disturbi connessi allo ‘stress emotivo’ stanno dimostrando  che le persone che ruminano hanno molte più probabilità di sviluppare problemi di depressione e ansia , e questi problemi sono difficili da superare per quei soggetti che non riescono a modificare ‘modelli di pensiero ruminanti’.

Di più, la Ruminazione è anche connessa a molte diverse forme di auto-sabotaggio.

Ad esempio, se si continua a riflettere su un qualcosa che ci ha turbato causato da un amico, ci vorrà più tempo per perdonare quell’amico e tornare a godersi il tempo trascorso con lui. Se manteniamo il rancore e continuiamo a rimuginare su quello che secondo noi ci ha fatto quell’amico, potremmo persino distruggere una buona amicizia.

Oppure, nello scenario di lavoro di contrasto con il capo che ho menzionato più sopra, se pensiamo che sia più probabile che continueremo ad avere problemi con il nostro capo, ci porteremo appresso sentimenti negativi che ci distruggeranno psico-fisicamente nel tempo. Viceversa se facciamo quello che possiamo fare per migliorare il rapporto empatico con il nostro capo, resistendo al fatto di essere stato rimproverato, è probabile che possiamo migliorare la nostra situazione a nostro vantaggio.


Dunque, come superare la Ruminazione? Abbiamo mai sentito la frase, “togliti di mente il problema?

La risposta è semplice, per superare la Ruminazione Rabbiosa è necessario impegnarsi in un tipo di attività che sia in grado di occupare completamente la mente, e impedisca ai pensieri di tornare al problema. Sembra più facile da dire che da fare perché quando qualcosa ci sconvolge, molti di noi vogliono cercare di  risolvere il problema il più rapidamente possibile. Ma a volte abbiamo bisogno di giorni o più per risolvere un problema e rimuginando sul problema tutto quel tempo ci renderà solo infelici. Quindi abbiamo bisogno di impegnarci in qualcosa che sia in grado di “distrarci dalla Ruminazione”.


Ci sono molte attività che possono essere usate per distrarre dalla Ruminazione, la migliore da usare è quella che ogni uno di noi pensi sia per lui più appropriata. Ad esempio, alcune buone attività includono la lettura di un libro, un gioco o la visione di un film, l’esercizio fisico, la conversazione con un amico naturalmente non ragionando sul problema: siamo limitati solo dalla nostra creatività e dalla possibilità di accesso a diverse attività. La cosa più importante per farlo funzionare è divertirsi contrastando il processo negativo della Ruminazione; se odiamo la lettura, ad esempio, ci annoieremo e ricominceremo a pensare al problema, quindi leggere potrebbe non essere la scelta migliore.


Ma allora è anche vero che Perdonare sia meglio del cercare Vendetta.

Si, sembra proprio di si!

Questo sarà il tema della prossima parte di questo post.

 

References

  1. B.Barcaccia\F.Mancini,Teoria e Clinica del Perdono”, 2013, Cortina Editori

  2. P.Pietrini\E.L. Worthington\C.vanOyen Witvliet\A.J. Miller, “Forgiveness, Health, and Well-Being: A Review of Evidence for Emotional Versus Decisional Forgiveness, Dispositional Forgivingness, and Reduced Unforgiveness”,2007, Journal of Behavioral Medicine

  3. M.McCullough\G.Bono\L.M.Root, “Rumination, emotion, and forgiveness:Three longitudinal studies”, 2007, Journal of Personality and Social Psychology

  4. L.Rey\N. Extremera, “Positive psychological characteristics and interpersonal forgiveness: Identifying the unique contribution of emotional intelligence abilities, Big Five traits, gratitude and optimism”, 2014, ELSEVIER-Personality and Individual Differences

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