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Badiamo ai Badanti

Il bisogno di formazione nell'assistenza domiciliare agli anziani è ancora sottovalutato. Sono ancora troppo pochi in Italia i 'caregivers' (badanti) che esercitano un lavoro così importante con una adeguata formazione di base. Soprattutto i numerosi stranieri che si dedicano alla assistenza domiciliare dei nostri Cari.

Per la Sicurezza sociale dei nostri Anziani, un Badante qualificato e certificato 

Perchè?

L’Italia è un paese di anziani. L’ISTAT descrive il nostro paese come la “seconda nazione con più ‘vecchi’ al mondo (dopo il Giappone)”: ogni 100 giovani vi sono 168,7 anziani, con una speranza di vita alla nascita in crescita, che conta, in media, 80.6 anni per gli uomini e 84.9 anni per le donne, con un valore minimo registrato a Napoli e Caserta e massimo nella città di Firenze (3.4 anni di differenza). Il numero di anziani italiani dunque continua a crescere, negli ultimi 20 anni il tasso di over 80 è aumentato del 150%: si stima che entro il 2030 potrebbero essere il 26,5% della popolazione. “La maggiore sopravvivenza e l'elevata prevalenza della multi-morbosità e della fragilità nell'anziano hanno determinato inevitabilmente un incremento della disabilità con l'età (…) un rapporto dell'Istat (2011) mostra che, tra la popolazione degli over 65, il 40% è affetto da almeno una malattia cronica, il 18% ha limitazioni funzionali che incidono nella loro quotidianità (disabilità), il 68% delle persone con disabilità presenta almeno 3 malattie croniche, l'8% di questi è confinato all’interno del proprio domicilio ed ha bisogno di una continua assistenza domiciliare. Questa assistenza è demandata ai familiari dell'anziano, ma molto più spesso a Badanti sprovvisti di alcuna formazione specifica.

 

L’Italia, al di là di un servizio sanitario nazionale che evidenzia gli ultrasessantacinquenni come suoi i maggiori utilizzatori,  marca una sostanziale “carenza di servizi di assistenza formale da parte del sistema sociale (welfare), carenza che ricade inevitabilmente sulle famiglie, che continuano a svolgere e a farsi carico della maggior parte delle attività di cura e di aiuto ai loro componenti in condizione di disabilità. Il problema si aggrava ulteriormente se teniamo conto di ulteriori fattori che stanno sempre più caratterizzando la nostra società: la trasformazione della famiglia per la diminuzione o l'assenza dei figli e l'aumento della rottura delle unioni; la maggiore partecipazione della donna al mercato del lavoro (arrivata al 50,7%, valore peraltro ancora molto basso rispetto ad altri Paesi europei); la bassissima percentuale di anziani che ricevono un aiuto statale (2,1%) e spesso non adeguato ai reali bisogni rispetto alla media europea pari al 6-7%”
 

E’ per questi motivi che l'impiego di assistenti familiari straniere (BADANTI, in Inglese CAREGIVERS) è attualmente in corso su vasta scala soprattutto nei Paesi dell'Europa Mediterranea, in particolare l’ITALIA.  

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Dunque?

Nell'ambito delle attività di programma tese ad assicurare l'incremento della Sicurezza Sociale dei nostri Cittadini,  questo progetto si propone di promuovere ed attivare dei processi educativi di base per fornire una qualifica, certificata,  di base agli aspiranti Caregivers (assistenti familiari o badanti) stranieri che, sempre più numerosi, intendono prestare assistenza ai nostri Anziani.  

L'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia covid-19

Nel libro bianco per l'Innovazione Sociale   della Pubblica Amministrazione (2018) , si evidenzia la necessità espressa dal Governo di un "Rinnovamento organizzativo e tecnologico del Servizio Sanitario Nazionale : (...) Rinnovamento organizzativo e innovazione tecnologica (infatti)  rappresentano fattori abilitanti fondamentali per la risposta ai nuovi bisogni di salute dei cittadini e per la sostenibilità del SSN. Per cronicità, disabilità, salute mentale, assistenza domiciliare è il SSN che deve prendersi cura del cittadino, riducendo disuguaglianze e difficoltà di accesso ai servizi, assicurando una risposta integrata e duratura. L’innovazione tecnologica è da sostenere con un piano nazionale di investimenti come i fondi per l’Art. 20 della legge n. 67/88. 

Libro Bianco Innovazione (2018)

APS/ETS DIFESA CIVILE 4.0 ha elaborato questo progetto nel solco delle esperienze fattuali dei suoi Soci volontari nella

Assistenza domiciliare dei nostri Anziani 

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Nataliya Kamchatna

Infermiera ospedaliera

Cittadina italiana.  Nataliya è "Infermiera professionale" diplomata, con esperienze lavorative in ospedali del suo paese di origine.  

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Olena

Boschenko Tryfoutsan

Mediatore Culturale

Nata nella ex Unione Sovietica, oggi è una cittadina Ucraina, da 8 anni in Italia. Olena con studi in Arte e Cultura nel suo paese di origine, ha conseguito in Italia  presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Federico II di Napoli il diploma  di "Mediatore Culturale"

APS/ETS DIFESA CIVILE 4.0 introdurrà  questa proposta progettuale agli organi di Governo locali e/o nazionali preposto alla attuazione delle politiche per la Famiglia e le Politiche Sociali, auspicando la collaborazione operativa di altre organizzazioni del terzo settore e/o di volontariato.  

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