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da Umanesimo & Tecnologia al Programma Rebel Alliance Empowering
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“C’è  vero  progresso, solo quando i vantaggi di una nuova  tecnologia sono per Tutti” 

“Se Henry Ford avesse chiesto alla gente cosa voleva, avrebbe ricevuto una sola risposta: cavalli più veloci.”

Era con questo paradosso sull’innovazione che prendeva avvio, nel 1994, il programma “Umanesimo & Tecnologia” presso l’Università Orientale di Napoli.

Il progetto nasceva per esplorare le profonde trasformazioni cognitive e culturali causate dal passaggio dall’era analogica a quella digitale. Un’indagine sul modo in cui la tecnologia stava ridisegnando la percezione del tempo, della memoria, dell’identità – e con esse, il modo stesso di apprendere e creare.

Non si trattava solo di osservare il cambiamento, ma di interrogarsi sulle sue conseguenze, e soprattutto, sulle possibilità che apriva per una nuova alleanza tra pensiero umanistico e innovazione tecnologica.

Un percorso evolutivo
1994 → Nasce Umanesimo & Tecnologia
1996 → Laboratorio Hipgnosys
1998 → Progetto L.I.N.K.E.D.
2000 → Rebel Alliance Empowering
Oggi → Il Centro Studi e l’Innovazione Sociale

Umanesimo & Tecnologia

La genesi accademica di un percorso innovativo per intuizioni e previsioni alla svolta del Millennio

 

Alla fine del XX secolo, presso l’Università Orientale di Napoli prendeva forma un’intuizione tanto semplice quanto dirompente: la nascente Cultura Digitale non avrebbe rappresentato solo un progresso tecnologico, ma un vero e proprio cambio di paradigma.

Il programma “Umanesimo & Tecnologia” nasceva per affrontare questa trasformazione epocale, prevedendo che il passaggio da una cultura analogica a una digitale avrebbe generato non solo nuove opportunità, ma anche un diffuso disorientamento tra coloro la cui formazione era ancora ancorata a schemi mentali del Novecento.

La nostra ipotesi di ricerca era chiara: la digitalizzazione pervasiva della società avrebbe potuto frenare il pensiero creativo laddove non fosse accompagnata da una rielaborazione critica dei codici culturali, cognitivi ed educativi.

Per questo, “Umanesimo & Tecnologia” si è posto fin dall’inizio come uno spazio di riflessione e mediazione, con l’obiettivo di comprendere e ridurre gli ostacoli all’innovazione derivanti da un salto così radicale nei linguaggi, nei simboli e nei tempi della conoscenza.

A distanza di anni, quanto previsto si è puntualmente verificato: la cultura digitale ha spesso generato spaesamento, dimostrando la necessità di un approccio integrato, capace di mettere in dialogo scienze umane e nuove tecnologie.

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Questo primo impianto teorico ha posto le basi per un approccio sperimentale, che ha preso forma nel laboratorio Hipgnosys.

Da Teoria a Pratica
Umanesimo & Tecnologia come cantiere per una nuova cultura per la trasformazione digitale

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Nato come esercizio teorico e visionario, il programma Umanesimo & Tecnologia si è progressivamente trasformato in un laboratorio di ricerca applicata, dedicato a esplorare le implicazioni sociali, politiche e culturali dell’emergere delle tecnologie digitali.

Al centro dell’indagine vi erano le forme di comunicazione e narrazione non più lineari, ma interattive, ramificate, partecipative. Questo approccio ha permesso di indagare come la digitalizzazione non stesse semplicemente modificando strumenti e mezzi, ma ridefinendo i modi stessi di pensare, apprendere, costruire senso.

Ne è emerso un interrogativo di fondo: l’ascesa della Cultura Digitale ci avrebbe condotti verso una nuova utopia della conoscenza condivisa, oppure verso scenari distopici di frammentazione e controllo?

La risposta non poteva rimanere teorica.
Per questo è nato Hipgnosys, un laboratorio sperimentale dove giovani e senior, umanisti e tecnologi, hanno co-progettato insieme in un dialogo transgenerazionale e transdisciplinare.

Hipgnosys ha rappresentato un punto di svolta: un luogo in cui teoria e prassi si sono intrecciate per generare nuove intuizioni, prototipi narrativi e strategie culturali in grado di affrontare le sfide della rivoluzione digitale.

Questo approccio sistemico, capace di integrare riflessione critica e progettazione attiva, ha tracciato la via verso nuove forme di organizzazione culturale e produttiva, anticipando pratiche oggi centrali nell’innovazione sociale e creativa.

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Dall’esperienza di Hipgnosys è nata la necessità di strutturare un modello educativo e cooperativo: nasce così il progetto L.I.N.K.E.D.

"Odio e temo la scienza a causa della mia convinzione che per molto tempo a venire, se non per sempre, sarà la nemica spietata dell'umanità. La vedo distruggere ogni semplicità e dolcezza della vita, ogni bellezza del mondo; la vedo ripristinare la barbarie sotto la maschera della civiltà; la vedo oscurare le menti degli uomini e indurire i loro cuori ..."

                                                                                                                                  George Gissing

Verso dove ci conduce la tecnologia?
Riflessioni e conseguenze della ricerca "Umanesimo & Tecnologia"

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Sotto la guida del sociologo Romolo Runcini, il programma Umanesimo & Tecnologia ha posto una domanda centrale:
quale direzione avrebbe preso la società nell’ingresso nella dimensione digitale?

Ci saremmo incamminati verso un’utopia tecnologica, come nei mondi immaginati da More, Bellamy o H.G. Wells?
Oppure ci attendevano scenari distopici, come quelli prefigurati da Huxley e Orwell?

Il dibattito si è presto polarizzato tra visioni tecnofile e tecnofobe, riflettendo l’ambivalenza con cui le generazioni cresciute in un paradigma analogico guardavano alla rivoluzione digitale.
Per molti, il disorientamento era tangibile: le nuove tecnologie imponevano una revisione profonda dei modelli cognitivi, dei ruoli professionali e delle relazioni sociali.

La nostra ricerca si è sviluppata dentro e fuori l’ambito accademico, intrecciando dialoghi con istituzioni, enti pubblici e centri di innovazione, per analizzare la nascente Cultura Digitale e le sue implicazioni più profonde.
Abbiamo esplorato come l’ibridazione tra media, linguaggi e tecnologie stesse trasformando la creatività, l’organizzazione della conoscenza e le forme di socialità.

In questo scenario, emergeva una nuova condizione antropologica: quella dell’homo sapiens digitale. Una società divisa tra “nativi digitali” e “immigrati digitali”, separati non solo da competenze, ma da mondi mentali differenti.

Di fronte a questa frattura, la nostra posizione si è orientata verso il tecnorealismo: una visione critica ma costruttiva, capace di cogliere tanto le potenzialità quanto i rischi del cambiamento in atto.

Da qui è nato il nostro impegno contro il digital divide, concepito non solo come questione infrastrutturale, ma come vera e propria emergenza culturale.
Perché senza una comprensione consapevole delle tecnologie, ogni processo innovativo rischia di fallire sotto il peso dell’incomprensione, della paura, della resistenza al nuovo.

L.I.N.K.E.D. e la sfida del Digital Divide Culturale
Una visione strategica per una società digitale inclusiva

Nella transizione da una società analogica a una digitale, il contrasto al Digital Divide Culturale è emerso come una priorità imprescindibile.
Non si tratta solo di garantire l’accesso alla tecnologia, ma di abilitare la cittadinanza digitale attraverso la comprensione, l’apprendimento continuo e l’inclusione culturale.

Questa visione si è concretizzata nel 1998 con la nascita di L.I.N.K.E.D. (Learning and Information Network for Knowledge Enhancement and Development), un progetto che integra i principi del life-long learning e della mediazione culturale digitale per guidare le persone – e le organizzazioni – attraverso il cambiamento.

Frutto di due anni di ricerca applicata all’interno del laboratorio Hipgnosys, L.I.N.K.E.D. ha delineato un nuovo modello organizzativo e produttivo fondato sulla cooperazione, sulla sostenibilità e su una visione umanistica del management.
Questo approccio si è rivelato particolarmente efficace nel settore emergente dell’industria dei contenuti digitali, profondamente trasformata dalla convergenza mediale e dal rapido sviluppo delle tecnologie dell’informazione e comunicazione.

Il progetto ha posto al centro il ruolo strategico dell’apprendimento continuo e della mediazione culturale come strumenti per affrontare – e non subire – la trasformazione digitale.
La nostra analisi ha evidenziato un paradosso cruciale: mentre la tecnologia avanza con estrema rapidità, la capacità di adattamento della società e delle imprese rimane più lenta. E ancor più lento è il processo di aggiornamento dei sistemi educativi e formativi.

 

Questa dinamica è stata sintetizzata nella formula:
 

d/dT (tecnologia) > d/dT (società e imprese) > d/dT (educazione e formazione)
 

dove d/dT rappresenta la velocità del cambiamento nel tempo.

 

In altre parole: la velocità dell’innovazione tecnologica supera quella dell’adattamento sociale ed economico, che a sua volta è più rapida di quella dei sistemi educativi.

(Umanesimo & Tecnologia – L.I.N.K.E.D., 1996)

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Le intuizioni e i risultati di L.I.N.K.E.D. hanno aperto la strada alla costruzione di un modello produttivo distribuito: è il momento di Rebel Alliance Empowering.

30 anni di cultura digitale: da pionieri a capitale strategico per il sociale
Nel 1995, Hypgnosis Lab nasce a Napoli come primo laboratorio del Sud Italia a sperimentare la computer grafica 3D per valorizzare l’Heritage culturale. Da lì prende forma Rebel Alliance, realtà premiata con due David di Donatello e attiva su scala internazionale nella produzione digitale. Oggi, questo patrimonio di visione e competenze è al servizio dell’innovazione sociale con APS Carabinieri 4.0.

Dall'Umanesimo Digitale all'Empowerment Creativo
la traiettoria di Rebel Alliance 

 

Il programma Umanesimo & Tecnologia ha rappresentato molto più di un percorso teorico: è stato il punto di origine di una trasformazione concreta nell’industria dei contenuti creativi.

A partire dall’esperienza maturata nel laboratorio Hipgnosys, la ricerca applicata si è focalizzata sullo sviluppo di strategie narrative e tecnologie innovative per la produzione di contenuti digitali. Questo lavoro pionieristico ha contribuito a delineare un modello organizzativo alternativo per il settore creativo, offrendo agli artisti digitali emergenti e ai tecnici creativi nuove opportunità di espressione nel cinema, nell’intrattenimento, nella comunicazione e nelle arti.

Da questa traiettoria è nato Rebel Alliance Empowering, uno spin-off imprenditoriale ideato da John Attard e Vittorio Dublino. Diretto discendente del programma originario, Rebel Alliance ha tradotto in pratica il principio dell’ibridazione tra umanesimo e tecnologia, adottando modelli di produzione avanzati come la Lean Production e l’Open Innovation.

Fondato su una logica di delocalizzazione produttiva integrata, ha introdotto un innovativo sistema olografico e virtuale per la gestione dei flussi creativi e l’organizzazione delle competenze.

Le prime due unità operative – Hypgnosis Canada e Hypgnosis Italia – hanno costituito i primi nodi di una rete internazionale, che si è poi ampliata in quattro hubwork strategici: Stati Uniti, Emirati Arabi, Brasile, Kenya.

Questo network globale ha offerto servizi di consulenza e produzione in ambiti diversificati, spaziando dall’olografia per il live entertainment alla realtà virtuale applicata al gaming pedagogico. L’efficacia di questo modello è stata riconosciuta anche da prestigiosi premi, tra cui il David di Donatello.

Rebel Alliance Empowering si è così affermato come un esempio concreto di come la convergenza tra creatività e tecnologia, guidata da una visione umanistica, possa generare impatto, innovazione e valore nel panorama globale dell’industria culturale.

La sua traiettoria è oggi testimonianza viva di un paradigma produttivo che anticipa le sfide del futuro: collaborativo, distribuito, culturale per vocazione, tecnologico per necessità, umano per scelta.

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Oggi, l’eredità di questo intero percorso prende forma e continuità nel lavoro del Centro Studi, dove tecnologia e umanesimo si incontrano per generare impatto sociale.

Il modello Rebel Alliance Empowering come fondamento per la progettazione d'Innovazione Sociale

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L’esperienza maturata attraverso il modello Rebel Alliance Empowering ha fornito una base solida e fertile per il nostro attuale impegno nella progettazione di contenuti per l’innovazione sociale.

Oggi, nel nostro Centro Studi, questa eredità prende nuova forma: non come nostalgia del passato, ma come impianto metodologico vivo, capace di orientare soluzioni concrete ai bisogni emergenti della società.

Il modello ha dimostrato che un approccio multidisciplinare, aperto e collaborativo, radicato nell’incontro tra tecnologia, creatività e pensiero umanistico, è in grado di generare trasformazioni significative in molteplici ambiti: dalla cultura alla comunicazione, dal welfare alla formazione.

La nostra metodologia si fonda sulla fusione tra saperi tecnici avanzati e una visione umanistica del cambiamento, ponendo al centro le persone, i loro bisogni, i loro contesti.
È un processo che si nutre dell’esperienza di Umanesimo & Tecnologia, avviata ormai 27 anni fa, e che continua a evolversi nel segno di un umanesimo digitale operativo, concreto, generativo.

Attraverso l’applicazione di questo modello, sviluppiamo progetti a impatto sociale che affrontano problemi complessi con strumenti innovativi ma con un’etica della cura.
Il nostro obiettivo è contribuire alla costruzione di una società più equa, giusta e inclusiva, dove l’innovazione non è fine a sé stessa, ma mezzo per promuovere il benessere collettivo.

In conclusione, Rebel Alliance Empowering non è solo una storia di successo del passato: è il pilastro su cui costruiamo il nostro futuro.
Un futuro in cui tecnologia e umanesimo non si oppongono, ma si integrano, dando vita a nuove forme di cittadinanza attiva, partecipazione creativa e trasformazione sociale.

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Il nostro Centro Studi nasce così come punto d’arrivo, e al tempo stesso punto di partenza, di una traiettoria che ha saputo unire pensiero critico, sperimentazione, formazione e produzione.  
È su queste fondamenta che pensiamo per proporre la costruzione oggi di nuovi modelli per l’innovazione sociale, ispirati all’incontro continuo tra Umanesimo & Tecnologia.

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