BLUE FACTORY
un progetto di Rigenerazione Urbana
“SPORT e SOSTENIBILITA’
Nel contesto territoriale e sociale, promuoviamo lo sviluppo di spazi innovativi per attività e servizi legati al mondo dell’acqua"
Lo SPORT e l’ATTIVITÀ FISICA sono importanti strumenti di BENESSERE, PREVENZIONE e TERAPIA a tutte le età.
Lo SPORT è uno strumento di SVILUPPO SOCIALE, di EDUCAZIONE e FORMAZIONE, è un veicolo di
INCLUSIONE e PROMOZIONE di corretti stili di vita a tutte le età.
Seguire salutari abitudini sportive, oltre che alimentari, aiuta non solo a ridurre il rischio di sviluppare
molte patologie croniche. Oltre il 70% delle patologie cronico-degenerative (infarto, diabete e ictus) potrebbe essere evitato
grazie a un corretto regime alimentare e a un costante esercizio fisico.
L’evoluzione della cultura sportiva passa anche attraverso la riqualificazione e la creazione di nuove strutture, dai piccoli impianti agli stadi (indoor e outdoor), moderne, efficienti, sicure e tecnologiche, dove lo sport possa trovare una nuova dimensione in cui coinvolgere maggiormente gli utilizzatori.
Le nuove strutture devono essere concepite come:​
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SPAZI POLIFUNZIONALI,
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IMPIANTI INTEGRATI NEL CONTESTO URBANO, Destinati non solo allo sport ma anche a luoghi che rispondano alle nuove esigenze, da un punto di vista SOCIALE, RICREATIVO, AMBIENTALE (riqualificazione di aree) ed ARCHITETTONICO (valorizzazione del paesaggio urbano)
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SPAZI DA POTER VIVERE SEMPRE, al di là dei singoli eventi sportive.
BLUE FACTORY: un progetto di Rigenerazione Urbana
L’acqua, come elemento e ambiente ideale in cui praticare sport o semplicemente muoversi e rilassarsi, è parte fondamentale nell’assicurare buoni standard di benessere psicofisico individuale e collettivo.
Così come è provato che gli spazi verdi hanno effetti positivi sulla salute, gli ‟spazi blu” hanno benefici per la salute, a livello fisico e mentale.
Attorno all’acqua e con l’acqua si possono sviluppare diversi servizi a carattere sportivo, ricreativo, formativo o di cura, servizi che acquistano una valenza sociale in quanto rivolti a cittadini di tutte le età e ceto e perché creano per le persone occasioni di condivisione di spazi e tempo, di nuove relazioni e, insomma, di miglioramento della vita quotidiana.
Le piscine quindi diventano luogo di ‘costruzione’ della qualità della vita per chi le frequenta e possono/devono diventare anche elemento di benessere collettivo in quanto strutture di salute e servizi, luogo di riferimento sociale e di salute per l’ambito urbano in cui sono inserite
Nuovi Contesti Innovativi
Si aprono quindi ampie ipotesi di lavoro per fare innovazione e creare contesti nuovi in cui l’acqua è protagonista. Si tratti di recupero di strutture preesistenti o realizzazione di nuovi impianti − anche di dimensioni contenute − la piscina va (ri)pensata perché possa essere:
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Centro multifunzionale che, accanto alle attività in acqua − sportive, riabilitative − preveda anche attività ricreative e di ristorazione, spazi formativi, spazi per l’arte e la cultura, spazi per attività di design e artigianato, spazi per una assistenza sanitaria ‘leggera’;
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Spazio d’integrazione e coesione sociale perché si rivolge simultaneamente a segmenti sociali diversi
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che frequentano e sono attratti dalla piscina con motivazioni diverse;
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Occasione di progettazioni avanzate sia in chiave di innovazione tecnologica che di riqualificazione architettonica con layout ottimizzati e di nuova generazione, impianti che rispettano tutti i criteri di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica;
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Luogo di sperimentazione di tecnologie applicate all’acqua, tecnologie dei materiali, della luce e della morfologia dei servizi: la piscina diventa fonte del benessere, del fare e del conoscere;
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Centro di aggregazione nei quartieri − oggi al centro delle politiche di rinnovo della città – e parte
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integrante dei nuovi processi abitativi.
Il Modello Blue Factory
Fabrizio Rampazzo, tre volte atleta olimpico del nuoto (Mosca 1980, Los Angeles 1984, Seul 1988), già agente atleta delle Fiamme Oro, nella vita civile imprenditore e manager d'impianti sportivi ha elaborato il modello Blue Factory.
Con cui si aprono e si sviluppano ampie ipotesi di lavoro per fare innovazione e creare contesti nuovi in cui l’acqua è protagonista. Si tratti di recupero di strutture preesistenti o realizzazione di nuovi impianti − anche di dimensioni contenute − la piscina va (ri)pensata perché possa essere:
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Centro multifunzionale che, accanto alle attività in acqua − sportive, riabilitative − preveda anche attività ricreative e di ristorazione, spazi formativi, spazi per l’arte e la cultura, spazi per attività di design e artigianato, spazi per una assistenza sanitaria ‘leggera’;
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Spazio d’integrazione e coesione sociale perché si rivolge simultaneamente a segmenti sociali diversi
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che frequentano e sono attratti dalla piscina con motivazioni diverse;
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Occasione di progettazioni avanzate sia in chiave di innovazione tecnologica che di riqualificazione architettonica con layout ottimizzati e di nuova generazione, impianti che rispettano tutti i criteri di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica;
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Luogo di sperimentazione di tecnologie applicate all’acqua, tecnologie dei materiali, della luce e della morfologia dei servizi: la piscina diventa fonte del benessere, del fare e del conoscere;
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Centro di aggregazione nei quartieri − oggi al centro delle politiche di rinnovo della città
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parte integrante dei nuovi processi abitativi.