SOCIETA' 4.0 ... e la diffusione della CULTURA DIGITALE
Nella Società 4.0 si definisce l'avvento del Digitale che getta le basi di una nuova forma di Cultura: la Cultura Digitale, che si definisce con lo sviluppo delle nuove tecnologie creative, per l'Informazione e la Comunicazione. La sua diffusione sta dando vita a nuove forme organizzative con l transizione alle economie digitali, a nuove forme di associazione e socialità e nuove soggettivazioni generate dal cambiamento delle configurazioni uomo-macchina; che sono tra le principali manifestazioni del digitale, e che mettono alla prova le capacità disciplinari in termini di metodo. E’ l’empirico del digitale che consente la trasversalità a livello di disciplinarietà per l’elaborazione di nuovi metodi e produzione della Conoscenza, quindi di nuovi paradigmi formativi destinati alle future generazioni nate digitali con l’ausilio delle vecchie nate analogiche, per PROTOTIPARE il FUTURO dell’UMANITA’.

E’ oramai unanime quella consapevolezza che sostiene l’assunto secondo cui l’Umanità si trova a vivere in una III Rivoluzione Industriale, indotta dal massiccio impiego del Digitale, con salti tecnologici temporalmente sempre più vicini tra loro. Che già fanno intravedere i prodromi di una IV Rivoluzione industriale che andrà ad affermarsi con l’Informatica quantistica, la Robotica avanzata e l’Intelligenza artificiale, l’Internet delle Cose (of Things), i Big Data e il Cloud Computing.
Il funzionamento in background dei sistemi digitali nella routine della vita quotidiana oscura sempre più la materialità e il significato dei cambiamenti tecnologicamente indotti. Le architetture computazionali costituite dalla governance algoritmica prevalgono su una vasta e differenziata gamma di impostazioni istituzionali, pratiche organizzative e produttive. Impianti di produzione e di assemblaggio; la manutenzione industriale; la logistica; le Città; l’Agricoltura; la Sanità, le Agenzie governative e i Campus universitari, la Sicurezza e Difesa; la stessa Politica sono tutti concetti che oggi già possono essere preceduti dalla lettera ” E “ che qualifica la loro trasformazione in atto, dovuta all’impiego del ‘Digitale’. Facendo diventare la Produzione: Robotizzata, le Città e le Case: Smart, la Logistica: intelligente, la Sicurezza e la Difesa: elettronica, la Cittadinanza: Digitale, e via dicendo …
Tutto oggi è supervisionato da operazioni software progettate per estrarre valore aggiunto, o per coordinare le pratiche e gestire le popolazioni in tempo reale. L’ideologia della Silicon Valley prevale sulla tradizionale (obsoleta) progettazione e produzione di manufatti; le pratiche e le istituzioni che contraddistinguono le culture digitali, le architetture e le infrastrutture delle sue operazioni sono continuamente ricostruite, hackerate, interrotte e mantenute all’interno di una proliferazione di nuovi concetti, che vengono contraddistinti dal ‘4.0’, ad indicare le trasformazioni che avvengono in tutto il mondo.
Dunque ci stiamo rendendo conto che il significato della desinenza ‘4.0’ trascende dal suo significato iniziale coniato da Kagermann (ed altri) che lo impiegarono per la prima volta alla Fiera di Hannover del 2011, in cui preannunciarono lo ‘Zukunftsprojekt Industrie 4.0’ per descrivere il prossimo avvento della IV Rivoluzione Industriale, cioè dell’Industria Smart.
Le cosiddette ‘Tecnologie abilitanti’, classificate in 9 categorie da Boston Consulting insieme alle altre 6 ‘Tecnologie Intelligenti’ non stanno solo rivoluzionando l’Industria obbligandoci alla necessità di adottare nuovi paradigmi (molti dei quali ancora devono essere definiti), ma ci impongono di dover elaborare anche dei nuovi paradigmi sociali, culturali economici e privati per abilitare l’Uomo e l’intera Umanità a poter vivere nella Società 4.0.
Afferrare analiticamente le trasformazioni emergenti richiede studi multidisciplinari e culturali approcciati olisticamente per indagare sui cambiamenti epocali che si stanno verificando con la proliferazione delle nuove tecnologie e dei media digitali. Mentre per molti versi la svolta digitale è già da lungo in corso, le sue caratteristiche e gli effetti culturali sono lontani da quelli noti o comprensibili.
La ricerca deve occuparsi delle registrazioni infrastrutturali e ambientali del digitale, indagando sulle nuove capacità di produzione mondiale e sulla Cultura Digitale, situando la grande diversità incombente delle nuove pratiche all'interno di specifici sistemi tecnici, nelle dinamiche geoculturali e nelle forze geopolitiche. La contemporaneità delle Culture Digitali invita l’Uomo ad impiegare metodi sperimentali che attingano dalle tecnologie digitali come strumenti e non come fine, mettendolo al centro dell’intersezione tra nuove tecnologie e nuovi media, per abilitarlo all’esercizio delle nuove pratiche culturali ed impostazioni istituzionali ed economiche.
“La tecnologia vuole diventare Cultura e qualcuno vorrebbe far apparire l’Uomo sempre più 'obsoleto'. Si va delineando all'orizzonte una guerra ideologica fra Tecno-Scienza e Umanesimo mentre per contro continuano a crescere gli studiosi convinti che senza cultura umanistica non sia possibile affrontare le sfide della società contemporanea”
Ma, finalmente, la consapevolezza di dover mettere l'Uomo al Centro del tumultuoso Sviluppo Tecnologico che ha caratterizzato questi primi decenni del nuovo secolo inizia finalmente a diffondersi.
La Società 4.0 già si trasforma nella Società 5.0 dove è
l'Umanesimo Tecnologico che potrà darà vita ad una vera Innovazione Sociale.
APS/ETS DIFESA CIVILE 4.0 sulle basi di un impegno ultra-ventennale dei suoi fondatori nel promuovere l'Umanesimo Tecnologico ed elaborare progetti di scopo sociale ha come obiettivo prioritario la ricerca e lo studio sul come poter applicare il Digitale per elaborare modelli di Innovazione per la Difesa, Sicurezza e Giustizia Sociale nella SOCIETA' 5.0.