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  • Vittorio A. Dublino

la COGNIZIONE INCONSCIA (trappole cognitive)

La COGNIZIONE INCONSCIA è anche la Causa dell’Illusorio Effetto di Verità, che  gioca un ruolo significativo in campi come le campagne elettorali, la pubblicità, i mezzi di informazione e la propaganda politica


In questi ultimi anni mi vedo molto attento nell’assistere ai numerosi talk-show politici, in onda sulle maggiori reti televisive nazionali, nel corso dei quali ci propinano continuamente gli stessi POLITAINER, OPINIONISTI e novelli aspiranti INFLUENCERS impegnati nel reiterare pedissequamente sempre gli stessi argomenti, le stesse informazioni corroborate da dati sciovinati velocemente e, spesso, senza indicarne le fonti. Ci accorgiamo, poi, che molti di

questi partecipanti ci vengono proposti come candidati politici, oppure già sono esponenti di una parte politica che conquista improvvisamente (per alcuni inspiegabilmente) sempre più punti percentuali dell’attuale consenso politico elettorale italiano. L’Elettore medio, però non si chiede perchè sono sempre gli stessi e perchè dicono sempre le stesse cose, … e così rischiamo di rimanere intrappolati in una delle tante TRAPPOLE COGNITIVE in cui noi comuni mortali (dell’intrattenimento politico) restiamo molto spesso coinvolti: l’Illusione di Verità data dalla Cognizione Inconscia.

La COGNIZIONE INCONSCIA è l’elaborazione della percezione, della memoria, dell’apprendimento, del pensiero e della lingua senza esserne consapevole.

Il ruolo della Cognizione Inconscia nel processo decisionale è un argomento molto dibattuto da neuroscienziati, linguisti e psicologi in tutto il mondo. Sebbene il livello effettivo di coinvolgimento del Cervello Inconscio durante un processo cognitivo possa ancora essere una questione di opinioni diverse, il fatto che il Cervello Inconscio svolga un ruolo nell’attività cognitiva è innegabile. Diversi esperimenti e fenomeni ben documentati attestano questo fatto, la Cognizione Inconscia ad esempio può essere la causa dello ‘Effetto dell’Illusione di Verità’.


Ci sono stati anche diversi esperimenti che suggeriscono che la Cognizione Inconscia potrebbe effettivamente giocare un ruolo migliore nel prendere decisioni rispetto alla Cognizione Cosciente quando ci sono più variabili da prendere in considerazione.


Storicamente, la Cognizione Inconscia è stata vista come la fonte dei sogni, la memoria implicita (che consente alle persone di camminare o andare in bicicletta senza pensare consapevolmente all’attività) e il luogo di memorizzazione dei ricordi.


Tuttavia, l’atteggiamento della comunità scientifica nei confronti della Cognizione Inconscia ha subito recentemente un drastico cambiamento arrivando ad essere considerato come una componente attiva ed essenziale nei processi decisionali.

Nuove intuizioni scientifiche, infatti, hanno rivoluzionato la visione predominante dell’importanza dell’inconscio sui processi cognitivi; rivelando che il cervello inconscio potrebbe addirittura essere un attore attivo nei processi decisionali, nella risoluzione dei problemi, nella scrittura creativa arrivando addirittura ad influenzare il pensiero critico.


Un noto esempio del funzionamento dell’inconscio nella risoluzione dei problemi è il fenomeno ben noto descritto con l“Effetto Eureka!“, il momento in cui una soluzione ad un problema (che siamo stati incapaci di risolvere in passato) improvvisamente si presenta senza il coinvolgimento del pensiero attivo.

 

L’ effetto eureka si riferisce ad una comune esperienza umana nella quale si comprende improvvisamente un problema o un concetto precedentemente incomprensibile. Alcune ricerche descrivono questo effetto (noto anche come dell’INTUIZIONE o EPIFANIA) come una elaborazione improvvisa di dati e/o informazioni precedentemente apprese ed  ‘immagazzinate’ nella memoria, ma esistono risultati contrastanti su dove esattamente si verifica nel cervello, ed è difficile prevedere in quali circostanze e momenti si possa verificare. L’INTUIZIONE è un termine psicologico che tenta di descrivere il processo di risoluzione dei problemi quando un enigma precedentemente irrisolvibile diventa improvvisamente chiaro ed evidente. Spesso questa transizione dalla non comprensione alla comprensione spontanea è accompagnata da un’esclamazione di gioia o soddisfazione, da qui: EFFETTO EUREKA.

 

Gli effetti della Cognizione Inconscia durante la raccolta delle informazioni e dati sensori da parte dell’Uomo dimostrano che l’Inconscio svolge un ruolo fondamentale nella percezione e l’analisi/elaborazione delle informazioni/dati. I numerosi esempi di illusioni ottiche , allucinazioni e altri trucchi che il cervello inconscio gioca sul cervello cosciente forniscono ampie prove del ruolo attivo della Cognizione Inconscia durante la raccolta e l’analisi dei dati.  Diversi esperimenti sono stati condotti per dimostrare che il Cervello Inconscio è in grado di raccogliere dati a un ritmo molto più rapido rispetto al cervello cosciente e anche che il cervello inconscio filtra una grande quantità di informazioni e può utilizzare queste informazioni per influenzare i processi decisionali cognitivi.


Il Neuroscienziato Ramachandran con le sue ricerche ha dimostrato che la Cognizione Inconscia non solo scherma determinati dati dal cervello cosciente, rendendo inaccurati i dati visivi, ma è anche responsabile della compilazione di dati falsi al posto di dati mancanti in determinate circostanze. Nel suo articolo sul “Riempimento percettivo degli scotomi artificialmente indotti nella visione umana”, registra l’effetto del cervello inconscio che riempie i punti ciechi nel campo visivo umano. E’ stato dimostrato come i ‘Messaggi Subliminali’ utilizzano anche il fenomeno della Cognizione Inconscia (che elabora i messaggi più velocemente del cervello cosciente) per mantenersi di sotto della soglia del cervello cosciente, che viene influenzato di conseguenza, ed inconsapevolmente, in varie forme: queste possono essere rapide clip inserite in un video o un testo appena percettibile inscritto in un’immagine.


Questi messaggi fluttuano sul bordo della percezione e sono quasi impossibili da notare se, e fino a quando, un Cervello Cosciente non viene chiamato a prestare attenzione a questi minuti dettagli: oggigiorno apposite tecniche di psico-manipolazione (persino i programmi radio/televisivi e i film trasmessi in tutto il mondo) possono usare messaggi subliminali per influenzare inconsciamente o manipolare un individuo inconsapevolmente con un prodotto d’intrattenimento, uno spettacolo o un programma informativo (INFOTAINMENT).


Oltre che causa dello ‘Illusorio Effetto di Verità’, la Cognizione Inconscia gioca un ruolo importante anche nell’EGOISMO IMPLICITO e nell’ASSOCIAZIONE INCOSCIENTE.

 

 L’ Illusorio Effetto di Verità (noto anche come effetto di validità, effetto di verità o effetto della reiterazione ) è la tendenza a credere che le informazioni siano corrette dopo una ripetuta esposizione a queste. Questo fenomeno è stato identificato per la prima volta in uno studio del 1977 presso la Villanova University e la Temple University. Quando devono valutare una ‘Verità, le persone si affidano a quelle ‘condizioni mentali’ che siano in grado di confermare che l’Informazione assunta è in linea con la loro comprensione o se gli sembra familiare. La prima condizione è logica,  in quanto le persone confrontano le nuove informazioni con quelle che già credono siano vere. La reiterata ripetizione di una stessa informazione rende le dichiarazioni più facili da elaborare rispetto a nuove affermazioni non ripetute, portando le persone a credere che la conclusione più spesso ripetuta sia più veritiera.  In uno studio del 2015, i ricercatori hanno scoperto che la ‘familiarità’ può sopraffare la ‘razionalità’ e che sentire ripetutamente che un dato fatto è sbagliato, o corretto, può influenzare le convinzioni dell’ascoltatore.


L’Illusorio Effetto di Verità gioca un ruolo significativo in campi come le campagne elettorali, la pubblicità , i mezzi di informazione e la propaganda politica.
 

References

  1. M. Motterlini, “Trappole Mentali”, 2008, BUR

  2. J.Kihlstrom, “Cognition, unconscious processes“, 2007, Elsevier

  3. V. Ramachandran\R. Gregory, “Perceptual filling in of artificially induced scotomas in human vision”, 1991, Nature

  4. “The Illusion of Thruth”, PsyBlog

  5. E. Dreyfuss, “Want to make a lie seem true? Say it again and again and again…”, 2017, Wired

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