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  • Vittorio A. Dublino

Noi siamo CITTADINI GIORNALISTI …

«Gli Utenti Consumatori vorranno utilizzare la natura interattiva di internet per partecipare direttamente allo scambio delle notizie e delle idee. L’informazione come lezione sta lasciando spazio all’informazione come conversazione»

L’enorme spinta alla formazione e lo sviluppo della Società dell’Informazione indotta dall’introduzione e la penetrazione di massa delle nuove tecnologie multimediali, il conseguente avvento della Cultura digitale (che si diffonde nella società con il passaggio dall’era analogica a quella digitale) ha dato alla luce il fenomeno del ‘Giornalismo dei Cittadini (Citizen Journalism)’ e del ‘Giornalismo partecipato’.

Questi fatti stanno iniziando ad affermarsi come parte integrante della Cultura delle società moderne. Tuttavia, spesso questo nuovo fenomeno resta sconosciuto a molti degli stessi Attori che lo stanno determinando: come è possibile?

Se siamo a conoscenza della definizione di USER GENERATED CONTENT non sarà difficile capirlo.


Diventano milioni le persone che prima non erano in grado di essere ascoltate per le loro opinioni, per la loro creatività o per un loro diritto di cronaca (:il diritto d’informare, che consiste nel diritto a pubblicare tutto ciò che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico. Il diritto di cronaca è incluso nell’ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero), che oggi hanno la potenziale possibilità di essere ascoltati (visti o letti) da chiunque.

Quando un Cittadino genera e riporta una notizia, una informazione di pubblico interesse, ecco che diventa Attore (come visto a volte inconsapevolmente) di queste nuove forme di Giornalismo. Che si presentano anche quando la gente comune commenta storie, o fornisce risorse aggiuntive o informazioni di approfondimento alle notizie e alle informazioni che circolano nell’ambito dei media mainstream; in questo caso si parla di ‘Giornalismo Partecipato’, una variante del Citizen Journalism.

Nei primi anni in cui si manifestava il fenomeno, i primi ‘cittadini giornalisti’ erano palesemente scoraggiati (a volte derisi) dai professionisti dei media. Oggi blogger, giornalisti dilettanti, cittadini giornalisti non solo sono invitati a fornire feedback sugli articoli prodotti dai professionisti, ma sono sollecitati anche a prendere parte alla ricerca d’inchiesta che riguarda questi articoli. Giornali e riviste, online, pubblicano articoli e fotografie dei lettori.

Il ruolo del citizen journalism nelle società si rafforza. Ed è così che, da qualche tempo,  capita che anche i network TV iniziano ad impegnarsi per fornire supporto tecnico ai  ‘Cittadini videoreporter’, che procurano loro contenuti UGC.

A questo punto non è difficile rendersi conto che una delle cose più importanti che riguarda l’evoluzione del Citizen Journalism è  il fatto che  i grandi media e quelle organizzazioni tradizionali, che una volta erano le sole preposte alla produzione e alla distribuzione dell’informazione, stanno perdendo il loro monopolio sulla gestione delle notizie e dell’Informazione

Si apre al mondo, dunque,  il giornalismo interattivo, un nuovo tipo di giornalismo che consente ai consumatori di contribuire direttamente alla storia. Attraverso la tecnologia Web 2.0, giornalisti professionisti possono sviluppare una conversazione con un pubblico partecipativo. Il digitale ha cambiato il modo di informare e di informarsi,  rispondendo ai desideri e ai bisogni dei Consumatori del 21° secolo.

Janet Kolodzy (docente in Media, Comunicazione e Giornalismo, Emerson College, Boston, USA)  ha affermato la definizione di Citizen Journalism con la seguente riflessione: “un cittadino giornalista è colui che gioca un ruolo attivo nel processo di raccolta, di reporting, di analisi e di diffusione  di notizie e di informazioni. Persone senza una effettiva esperienza giornalistica possono utilizzare la tecnologia moderna (computer, software ed internet) per condividere le loro creazioni, i loro argomenti, le loro critiche, diffondendoli sulle piattaforme media disponibili”. Secondo Stuart Allan (docente Capo della scuola di Giornalismo, Media e Studi Culturali dell’Università di Cardiff, UK) ci spiega che “Chiunque abbia qualcosa da dire ed abbia accesso al software giusto può essere cronista ed editore, un esperto osservatore di quegli eventi sia piccoli che grandi che contraddistinguono la vita quotidiana delle persone

References
- S.Allan\E.Thorsen,"Citizen journalism", 2014, Lang ed.
- J. Kolodzy, "Practicing convergence journalism : an introduction to cross-media storytelling", 2012, Taylor&Francis
-"Digital News report 2016" Practice of Journalism Digital Media, Reuters Institute University of Oxford
- S.Hill\P.Lashmar, P., "Online journalism: the essential guide", 2014,  Sage
- C.Shirky, "Here comes everybody: how digital networks transform our ability to gather and cooperate", 2008, Penguin
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