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  • Vittorio A. Dublino

la CULTURA DIGITALE e il DIGITAL DIVIDE CULTURALE

Antropologicamente, per Cultura si intende quell’insieme di conoscenze e di pratiche acquisite dall’Uomo, che vengono trasmesse di generazione in generazione, dunque un complesso di modelli per sviluppare idee, simboli, azioni, disposizioni e procedure sia intellettuali che pratiche.

La Sociologia della Cultura tratta la Cultura per come questa si manifesta nella Società.

La Cultura in campo sociologico può essere definita come: i modi di pensare, i modi di agire e gli oggetti materiali che insieme formano lo stile di vita di un popolo. La Cultura può essere di due tipi, cultura immateriale e cultura materiale. La Cultura non materiale si riferisce alle idee non fisiche che gli individui hanno sulla loro cultura, inclusi valori, sistemi di credenze, regole, norme, morale, lingua, organizzazioni e istituzioni, dunque i principi di organizzazione sociale, comprese le pratiche di organizzazione politica e istituzioni sociali. Il concetto di Cultura materiale copre le espressioni fisiche della cultura, come la tecnologia, l’architettura, l’arte.

La Cultura Digitale si riferisce al modo in cui lo sviluppo della Cultura Individuale e Sociale viene modellata dall’introduzione e dall’uso delle Tecnologie Digitali.

La Cultura Digitale ha iniziato ad assumere la sua significativa funzione d’influenza diffusa nel mondo con l’emergere di Internet come forma di comunicazione di massa e con l’uso massivo di personal computer ed altri dispositivi come gli smartphone. Le tecnologie digitali sono oggi così onnipresenti in tutto il mondo che lo studio della Cultura Digitale comprende potenzialmente tutti gli aspetti della vita quotidiana e non si limita a Internet o alle moderne tecnologie di comunicazione.


La Cultura modellata dalla digitalizzazione differisce da ciò che è avvenuto in passato, ad esempio con la Cultura della Stampa o della Trasmissione. Le Tecnologie digitali modellano forme di Cultura più interconnesse, collaborative e partecipative.


L’emergere della Cultura Digitale è solitamente associato a una serie di pratiche basate sull’uso sempre più intensivo delle tecnologie di comunicazione. Queste pratiche implicano più comportamenti partecipativi sul lato utente, in ambienti sempre più ricchi di risorse visive e caratteristiche di connessione che eccellono nelle dimensioni personali.


La Cultura Digitale si distingue innanzitutto per i cambiamenti causati dall’emergere di media digitali, e dal passaggio da fasi di comunicazione centrate su stampa e mezzi di trasmissione a supporti più personalizzati e in rete, che utilizzano le capacità di compressione e di elaborazione digitale.


Le caratteristiche specifiche della Cultura Digitale possono essere spiegate con i tipi di processi tecnici coinvolti, i tipi di forma culturale emergenti e il tipo di esperienze che la cultura digitale comporta. Le tecnologie digitali influenzano anche i collegamenti tra oggetti, spazio e tempo, rivelando nuovi tipi di esperienze che spesso sono ancora incomprensibili per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale nata nella seconda metà del secolo scorso, per tutto ciò che riguarda i loro processi tecnici.

Il gap culturale che affligge gran parte di coloro che compongono questo importante Universo di Cittadini Immigrati digitali è dovuto ad inadeguata (spesso assente) Alfabetizzazione digitale.  Il che significa che le loro competenze digitali sono limitate o peggio assenti. Che inevitabilmente si traduce in Analfabetismo funzionale che tormenta larghe fasce della popolazione.


Questo fenomeno prende il nome di DIVARIO DIGITALE CULTURALE (Digital Divide Culturale), che in Italia è ancora significativamente presente in larghissime fasce di popolazione, inibendo il vivere consapevole per il benessere personale, lavorativo e sociale nella SOCIETA’ 4.0 


L’alfabetizzazione digitale e l’accesso digitale sono diventati sempre più i fattori critici più importanti di differenziazione della concorrenza tra le persone, cioè tra coloro che sanno usare e non sanno usare le tecnologie per socializzare; tra coloro che capiscono e non capiscono i processi digitali per produrre o lavorare; tra coloro che possono acquisire e coloro che non possono (auto)acquisire nuove conoscenze ed informazioni sfruttando i nuovi media e le tecnologie I.C.T. durante la loro vita professionale (quindi non potendo accedere alle nuove forme del cosiddetto long-life learning), tra coloro che possono partecipare e coloro che non possono partecipare alle nuove forme di cittadinanza digitale (e-democracy), … e via dicendo.


L’alfabetizzazione digitale richiede determinati set di competenze di natura interdisciplinare. Allo scopo di raggiungere un livello sufficiente di abilità personali e skill lavorative per perseguire la piena ‘e-Cittadinanza’ nella Società 4.0. Per vivere con dignità nella Società 4.0 è anche necessario essere in grado di esercitare flessibilità e adattabilità, essere dotati di auto-iniziativa e capacità di auto-direzione, sviluppare nuove abilità sociali e interculturali come ad esempio avere una indispensabile conoscenza di base della lingua inglese che nel web e nell’informatica è diventata la lingua globale.


Gli studiosi Aviram ed Eshet-Alkalai sostengono cinque tipi di alfabetizzazione racchiusi nel termine generale di alfabetizzazione digitale. [1]

  1. Alfabetizzazione visiva: la capacità di leggere e dedurre le informazioni dalle immagini;

  2. Alfabetizzazione della riproduzione: la capacità di utilizzare la tecnologia digitale per creare un nuovo output combinando insieme output già esistenti per renderli propri;

  3. Alfabetizzazione ramificata: la capacità di navigare con successo nella non linearità dello spazio digitale;

  4. Alfabetizzazione dell’informazione: la capacità di cercare, localizzare, valutare e valutare criticamente le informazioni trovate sul web e disponibili nelle biblioteche;

  5. Alfabetizzazione socio-emotiva: che riguarda gli aspetti sociali ed emotivi dell’essere presenti online, sia che si tratti di socializzare, di collaborare o semplicemente di consumare o contenuti.

Con il proliferare del cosiddetto ‘crimine digitale o cybercrime’, un altra abilità che sta assumendo sempre più importanza nella Cultura digitale è la capacità di preservare la propria sicurezza personale digitale.

In risposta alle evidenze sopracitate, non è difficile intuire che la definizione e l’attuazione di efficaci politiche culturali utili a sviluppare azioni di contrasto al Digital Divide Culturale assumono giorno dopo giorno sempre più importanza strategica.


Il nostro gruppo di lavoro è impegnato in Italia da oltre quindici anni a definire e sperimentarne alcune. [2]



 

References


[1] A.Aviram \Eshet-Alkalai, “Towards a Theory of Digital Literacy: Three Scenarios for the Next Steps”, 2006,  European Journal of Open, Distance and E-Learning

[2] ​Ad esempio: il progetto “Mediatore della Cultura Digitale, per  Promuovere e diffondere la Cultura Digitale a Tutti”. Un progetto di pubblica utilità sociale, definito nel 2004 con il supporto della Provincia di Napoli ed in collaborazione con l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, Facoltà di Scienze della Formazione. http://www.mediatoreculturadigitale.eu/mediatore-della-cultura-digitale.html

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