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“… nella Mano de D10s”: i Cittadini di Napoli si uniscono

per il museo diffuso di Armando Maradona”

Un progetto di Rigenerazione Urbana e d’Innovazione Sociale

scheda di sintesi -  Versione draft 01

con il Patrocinio

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"La Cultura rappresenta un’importante leva strategica per la formazione di una nuova coscienza collettiva, per la creazione di un sistema-territorio integrato, per la valorizzazione di aree urbane, per la trasformazione sociale e l’integrazione di settori emarginati della popolazione, attraverso la definizione di obiettivi condivisi

ed il coinvolgimento dell’intero tessuto cittadino locale" 

I Cittadini diventano Evergetici con la Mano de D10s 

Questo progetto si sostiene sulla tesi portata avanti da diversi autori secondo la quale un maggior coinvolgimento delle comunità nei processi di rigenerazione è il fattore chiave per un’innovazione sociale nei servizi e nella fruizione degli spazi pubblici.

Sintesi

Il progetto proposto si basa sull'idea che la cultura può essere una leva strategica per creare una nuova coscienza collettiva, integrare comunità emarginate e valorizzare aree urbane. Si collega al concetto di coinvolgimento delle comunità nella rigenerazione urbana per promuovere l'innovazione sociale.

 

Il progetto prende spunto da un nostro progetto presentato alle Arciconfraternite di Napoli teso a mettere in connessione le Chiese storiche di Napoli,  e propone un nuovo percorso turistico-culturale nella città. Si ispira anche alle edicole votive e propone l'uso di nuove tecnologie per commemorare defunti, come la Lapide Multimediale.

L'obiettivo principale è creare un format transmediale incentrato sulla celebrità di Maradona, simbolo del calcio napoletano e icona di unione tra fede sportiva e religiosa. Si propone un Museo Diffuso nella città, narrando il mito di Maradona attraverso i nuovi media.

Il progetto vuole attivare il crowdfunding per finanziare l'opera e coinvolgere il popolo nella rigenerazione urbana.

 

Si fa uso delle nuove tecnologie, inclusa la creazione di un metaverso,  per il percorso turistico-culturale.

Il progetto si basa su sei punti chiave, tra cui l'associazione tra fede sportiva e religiosa, la commemorazione di Maradona come  fosse un nuovo "patrono" cittadino (che si aggiunge ai 52 già presenti nell'immaginario popolare napoletano), l'uso del digitale per raccontare il mito, la promozione dell'inclusione sociale e la connessione con l'Agenda ONU 2030 per città sostenibili.

In definitiva, il progetto mira a coinvolgere la comunità napoletana nella valorizzazione della cultura e nell'innovazione sociale attraverso la creazione di un percorso culturale e l'uso di nuove tecnologie.
 

Il progetto ha un suo fondamento anche sulle teorie di Moulaert sull'innovazione sociale, focalizzandosi sulla riduzione dell'esclusione sociale. Il suo scopo è far crescere un luogo di culto spontaneamente nato nel Largo Maradona, trasformandolo in un museo diffuso co-finanziato dalla comunità. Questo approccio "dal basso" coinvolge attivamente tutte le fasce di popolazione, promuovendo l'inclusione sociale e valorizzando luoghi simbolici della città.

Si intende creare un percorso turistico-culturale nei quartieri di Napoli, offrendo a tutti i cittadini l'opportunità di partecipare il mito di Maradona. Questo museo diffuso, che si sviluppa sia online che offline, diventa un punto di riferimento culturale capace di attrarre diverse persone e favorire un senso di appartenenza.

 

Attraverso l'uso di asset digitali, modelli 3D e rappresentazioni illustrate, il progetto mira a trasformare il semplice luogo di culto in un'esperienza inclusiva che coinvolge e connette le diverse fasce della popolazione. Questa iniziativa di innovazione sociale costruisce ponti tra le comunità, celebrando Maradona e promuovendo l'inclusione sociale in modo coinvolgente e accessibile.

Premessa

Il nostro framework di analisi si fonda sulle teorie di Moulaert [1] sull'innovazione sociale, che riguardano un insieme di azioni innovative volte a contrastare l'esclusione sociale, la povertà, la carenza di servizi e il mancato benessere all'interno di una comunità. Queste teorie coinvolgono sia settori pubblici che privati in processi di progettazione che comprendono la comprensione dei bisogni, l'individuazione di risorse strategiche e l'attuazione di interventi che propongono nuovi approcci alle intricate problematiche sociali.

L'obiettivo iniziale del progetto "nella Mano de D10s..." è creare una rete di attori uniti dalla passione per il calcio, sublimando questa passione nella mistica fede rappresentata dall'icona di Diego Armando Maradona. La rete mira a sviluppare un progetto partendo dalla base, trasformando un senso di comunità virtualmente esistente in un luogo fisico pubblico e sociale. Questo approccio "dal basso" al design progettuale attiva un processo generativo che risponde al desiderio condiviso della comunità cittadina. I tavoli di progettazione partecipativi consentono di attivare pratiche legate alle vocazioni dei luoghi particolarmente espressivi nella città. In questa logica, diversi progettisti esperti in discipline diverse svolgono un ruolo di mediazione responsabile tra i cittadini, agendo come soggetti attivamente coinvolti nella trasformazione e nella valorizzazione di un luogo simbolo.

La nostra idea si concentra su un contributo alla trasformazione tangibile di uno spazio pubblico, creando un'architettura sociale di cittadini. L'obiettivo è incorporare nel progetto le norme e i riti che costituiscono il patrimonio immateriale tipico della città di Napoli. Il nucleo iniziale di questo luogo è già vivo, essendo nato spontaneamente nei Quartieri Spagnoli di Napoli, nel Largo Maradona vicino a via De Deo. Questo luogo è già una meta simbolica per numerosi turisti e appassionati, un embrione spontaneo che nasce dal cuore della comunità napoletana, un vero e proprio attrattore culturale.

Il nostro intento è fornire suggerimenti e strumenti per consentire a questo luogo, nato spontaneamente grazie all'iniziativa di alcuni cittadini, di prendere forma e guadagnare valore come museo diffuso. Ambiamo a creare un percorso turistico-culturale avanzato attraverso i Quartieri di Napoli, focalizzandoci sulla storia dell'Uomo Diego Armando Maradona, coinvolgendo finanziariamente gli stessi attori della rete sopra menzionata. In questo modo, perseguiremo nuovamente il concetto di innovazione sociale progettata e realizzata dalla base.

La scintilla che darà avvio a questo processo sarà la creazione di un insieme di asset digitali, che includeranno anche la rappresentazione di una statua commemorativa. Il concept di questa statua è stato elaborato in modo metaforico, raffigurando l'Uomo Maradona portato simbolicamente in trionfo dalla gente di Napoli. Questa rappresentazione sarà composta da nove appassionati sostenitori, a formare il simbolico e magico numero 10. Con questa nuova forma di commemorazione, utilizzando il digitale come chiave moderna, intendiamo stimolare l'inclusione sociale coinvolgendo una vasta gamma di persone attraverso l'accesso alla tecnologia e al mondo digitale.

Introduzione

"Napoli non è una Città normale. Irrazionalmente bella,  appare immediatamente scoraggiante, ma improvvisamente si rivela accogliente.

Napoli è un posto che governa i suoi cittadini nel loro disordine fuori controllo. Napoli è una città dai caldi sentimenti che giace nella chiara ombra di uno scuro vulcano caldo.

Un'ombra che schiarisce il disegno di una Napoli che erutta da millenni fiumi di lava creativa, che si solidificano in consuetudini stratificate su vecchie tradizioni, norme e riti.  Il risultato è una miscela unica di cristalli di novità, che si generano tra il Sacro ed il profano che solo a Napoli un visitatore può osservare. Lasciandolo a bocca aperta quando il napoletano lo accoglie a braccia e cuore aperto.

Maradona è stato uno di questi visitatori che rimase a bocca aperta quando fu accolto dai napoletani. Il Popolo oggi lo vuole ricordare a braccia e cuore aperto."

Il sociologo dei media Pierre Lévy scrive: “i linguaggi filmici e le nuove tecniche di post-produzione digitale hanno la capacità intrinseca e dirompente di utilizzare contestualmente differenti codici espressivi: partiture complesse di idiomi multisensoriali che possono essere creativamente combinati per esprimere e comunicare alcuni specifici contenuti. Potenzialmente i media digitali contengono tante epistemologie e linguaggi quanti se ne possono trovare nel mondo stesso”

Ecco dunque che si applica il nostro quinto punto chiave, risultando inevitabile che abbiamo scelto di usare il Digitale per raccontare il Mito dell'Eroe: “on il preciso scopo di creare reali spazi di comunicazione per trasmettere energia far vibrare i sentimenti e le emozioni, risvegliare aspirazioni, saperi ed energie sopite riscoprendo il ruolo possente dei linguaggi detrarte e della poesia. Riscoprendo in questo senso la prestazione cognitiva e comunicativa del piacere estetico inteso non come un accessorio, un additivo, ma come un elemento fondante, momento centrale di ogni

processo di comunicazione”
 

Mutuando, quindi, le norme e i riti che caratterizzano il Patrimonio Immateriale del popolo napoletano, elementi che nel corso del tempo hanno contribuito alla formazione del nostro attuale Patrimonio materiale nella Città di Napoli, la nostra concezione si sviluppa con l'intento di rianimare antiche tradizioni in una prospettiva post-moderna, sfruttando le nuove tecnologie e finanziando l'iniziativa tramite il crowdfunding. Il nostro obiettivo si focalizza sulla progettazione e realizzazione di un formato transmediale che ha origine dalla creazione di una statua digitale donata al Popolo dal Popolo e si espande in un percorso che attraversa le strade e i Quartieri della Città.

Per questo motivo, l'approccio del crowdfunding è centrale per realizzare un Progetto dal Basso, promosso, avviato e gestito dalla stessa comunità. Si tratta di un'iniziativa portata avanti da appassionati del calcio, i quali sublimano la loro passione attraverso l'immagine iconica del calciatore Maradona, che rappresenta un mito non solo sportivo, ma anche culturale.

Questa rappresentazione va oltre il semplice gioco, assumendo aspetti quasi sacri, con norme e riti che si collocano tra il Sacro e il Profano, riflettendo la peculiarità del popolo napoletano.

Per approfondire questo tema, il lettore può concentrarsi su sei punti chiave che costituiscono le fondamenta della nostra idea-progetto. In particolare, il primo punto stabilisce un parallelo tra la Fede di un tifoso per uno sport, come il calcio, e la Fede religiosa.

Questo legame è supportato da ricerche significative nel campo sociale e antropologico-culturale, che conferiscono al nostro progetto un carattere unico rispetto ad altre iniziative legate a Maradona.

Maradona ha donato molto al Popolo di Napoli e ora il Popolo desidera onorarlo come un patrono, aggiungendolo alla lista dei 52 protettori che nel corso dei secoli la comunità napoletana ha designato per la città.

Questo concetto di patronato, un fenomeno peculiare di Napoli, è la base del nostro percorso, che si avvia con la metafora della Statua.

Tuttavia, questa non è una statua fisica tradizionale, ma piuttosto un'interpretazione creativa in chiave digitale, un'icona rappresentativa di un patrono cittadino, portato in trionfo da nove appassionati tifosi, simboleggiando il Popolo di Maradona e completando il cerchio del magico numero 10.

Questa opera d'arte segna l'inizio del nostro percorso transmediale, mirante alla creazione di un Museo Diffuso nella Città, con stazioni disseminate nei quartieri in grado di raccontare storie legate al Mito di Maradona. Come dimostra la Cronaca, l'innovazione sociale odierna è indissociabile dalla trasformazione digitale. Allo stesso modo, un progetto di rigenerazione urbana in una nascente "smart city" non può prescindere dall'uso dei media digitali per narrare la sua identità e il suo Patrimonio, sia materiale che immateriale.

1. Rinascimento digitale 

Così come un tempo il popolo napoletano si riuniva spontaneamente in confraternite che finanziavano e costruivano luoghi di culto con opere d'arte ed edicole votive lungo le strade dei quartieri cittadini, oggi la comunità dei fedeli di Maradona crea luoghi di devozione dedicati al suo mito, utilizzando forme artistiche moderne realizzate con tecnologie creative digitali fruibili attraverso i nuovi media.

 

Nei tempi che furono, infatti, le Arciconfraternite erano costituite da gruppi spontanei di napoletani che finanziarono la costruzione di luoghi sacri vocati a temi o personaggi della religiosità cari al popolo dei Fedeli, nei secoli questi luoghi hanno raccolto centinaia di opere d’arte custodite per suscitare emozioni non solo nei devoti, ma oggi nel turista.

Con questa idea progetto, intendiamo implementare il già ricco patrimonio culturale e spirituale di Napoli. 
Questa riflessione si rifà infatti ad un nostro precedente studio per una proposta pensata e introdotta alla Curia di Napoli (Direzione Arciconfraternite) allo scopo di mettere in connessione tra loro alcune delle centinaia di Chiese che furono nei secoli innalzate su iniziativa di Fedeli napoletani riuniti in Congreghe e Confraternite, con lo scopo di costruire un percorso turistico culturale  basato sulle tecnologie digitali nel centro storico di Napoli, Patrimonio UNESCO.  

Da un Popolo di appassionati del calcio che sublima il suo ideale passionario per il gioco del Calcio nell’icona mito del calciatore Maradona, ma anche, e soprattutto, da un Popolo che mitizza l’Eroe Uomo Maradona, con norme e riti a cavallo tra il Sacro ed il Profano.

2. Le edicole votive
La seconda riflessione si attiva con lo studio di un altro fenomeno legato alle manifestazioni dei sentimenti popolari,  che affermano specifiche identità  culturali  e spaziali: le Edicole votive.

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Le edicole votive hanno una storia profondamente radicata, risalente alle antiche civiltà romana e greca. In origine, questa tradizione consisteva nell'affissione di immagini sacre dei Lares, divinità minori, sulle pareti di abitazioni e costruzioni come le Insulae e le Domus. Nel corso del tempo, le edicole votive hanno attraversato varie fasi di sviluppo e trasformazione, adattandosi alle mutanti esigenze culturali e religiose.

Con l'editto di Teodosio I nel 397 dopo Cristo, queste edicole furono adattate alla nuova realtà cristiana. L'uso delle immagini sacre fu mantenuto, ma le divinità pagane vennero sostituite con soggetti di venerazione cristiana. Questo cambiamento riflette l'evoluzione dell'edicola votiva in un simbolo di devozione cristiana e un punto di riferimento spirituale per la comunità.

Le edicole votive diventarono luoghi di incontro e aggregazione per i fedeli devoti, dove potevano riunirsi per pregare e manifestare la loro fede.

In passato, queste edicole erano spesso poste a protezione delle case, delle strade e delle corporazioni di mestiere. Le donne svolgevano un ruolo particolare nell'assistenza e nella cura delle edicole votive, adornandole con fiori e accendendo lumini. Questo gesto simbolico non solo onorava la divinità o il santo rappresentato nell'edicola, ma creava anche un senso di comunità e solidarietà tra i membri della società.

In sintesi, le edicole votive rappresentano un affascinante intreccio di tradizioni e pratiche religiose che attraversano secoli e culture diverse. La loro funzione di punto di riferimento spirituale e di aggregazione rimane un legame prezioso tra il passato e il presente, testimoniando la persistenza della devozione e della fede all'interno delle comunità.

Il nostro progetto si propone di mutuare il concetto di edicola votiva del passato e di rivitalizzarlo attraverso un'innovativa trasformazione digitale in chiave post-moderna. I principi di devozione, aggregazione e punto di riferimento spirituale che caratterizzavano le edicole votive antiche saranno reinterpretati e adattati utilizzando le nuove tecnologie e i mezzi di comunicazione digitali.

Così come le edicole votive servivano da luogo di incontro e rifugio per i fedeli, il nostro obiettivo è creare un'esperienza di coinvolgimento e partecipazione attraverso i mezzi digitali. Questo coinvolgerà non solo l'aspetto religioso, ma anche il patrimonio culturale e storico della comunità. Le nuove tecnologie ci consentono di narrare storie, condividere conoscenze e promuovere il senso di appartenenza in modi innovativi e coinvolgenti.

Invece di dipendere esclusivamente dalla disposizione fisica delle edicole, utilizzeremo la potenza del digitale per creare una rete virtuale di "edicole" digitali, accessibili da chiunque attraverso dispositivi digitali. Questi spazi digitali offriranno contenuti multimediali, informazioni storiche, narrazioni interattive e coinvolgenti, consentendo al pubblico di esplorare, apprendere e connettersi in modi nuovi ed emozionanti.

Inoltre, la partecipazione e il coinvolgimento saranno incentivati attraverso l'uso delle tecnologie sociali, come il crowdfunding e la condivisione di contenuti sui social media. In questo modo, creeremo una forma moderna di devozione collettiva e coinvolgimento comunitario, in cui le persone possono contribuire attivamente alla creazione e alla diffusione di contenuti significativi.

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Le edicole votive di Napoli sono molte centinaia e costituiscono delle forme di arte ed architettura nate come simbolo di devozione sia privata che popolare. Esse costituiscono un pregevole patrimonio ricco di stili artistici e traggono le proprie radici in epoca antica per poi diffondersi sino ai giorni nostri.

3. Lapide multimediale e Synthespians 

Altri due due concetti emergono come pilastri fondamentali della nostra idea progetto: la "lapide multimediale" e i "cloni digitali". 

La lapide multimediale rappresenta un'evoluzione moderna dell'antica pratica commemorativa. Attraverso l'uso di tecnologie digitali avanzate, è possibile creare un'esperienza commemorativa interattiva e coinvolgente. Questa lapide digitale può contenere non solo testi e immagini, ma anche video, audio, testimonianze e ricordi condivisi dai cari del defunto. Questo approccio trasforma un semplice monumento in un portale dinamico attraverso il quale i ricordi possono essere condivisi e preservati in modo duraturo.

D'altra parte, i cloni digitali -  noti anche come Synthespian nel gergo tecnico nel mondo del cinema digitale-  rappresentano un nuovo concetto rivoluzionario.

Utilizzando avanzate tecnologie di intelligenza artificiale e modellazione tridimensionale, è possibile creare repliche virtuali estremamente realistiche delle persone decedute.

Questi cloni digitali possono riprodurre l'aspetto, la voce, i modi di parlare e persino il comportamento del defunto. Questi avatars digitali consentono ai cari di interagire virtualmente con la persona scomparsa, offrendo un'opportunità unica di preservare i legami affettivi e i ricordi condivisi.

Insieme, la lapide multimediale e i cloni digitali costituiscono un nuovo capitolo nell'arte della commemorazione. Queste tecnologie consentono di celebrare la vita e l'eredità di una persona in modo dinamico, interattivo e personalizzato. Mentre l'antica pratica della commemorazione rimane fondamentale, queste nuove possibilità digitali offrono un modo innovativo per preservare e condividere i ricordi, trasformando il concetto stesso di commemorazione nel mondo moderno.​

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Con un percorso creativo inverso alle solite consuetudini, partendo dal virtuale andiamo nel reale per avviare l’idea. Partendo da un'opera virtuale generata al Computer da Artisti digitali con tecniche cinematografiche costruiamo il Synthespian di Maradona e i cloni digitali di nove tifosi che saranno sottoposti ad una scansione digitale della loro figura (body-scanning) . Questi saranno scelti estraendoli dalla lista di coloro che partecipano il crowdfunding, versando l'offerta per l'avvio del progetto transmediale la "Mano de D10s "

4. Il crowdfunding e la partecipazione attiva dei suoi fans 

L'iniziativa di crowdfunding coinvolgerà attivamente il pubblico sostenitore, offrendo loro l'opportunità di diventare parte integrante di un'esperienza unica e coinvolgente. Attraverso il finanziamento collettivo, i sostenitori avranno la possibilità di diventare uno dei "9 e più" tifosi digitali, con la straordinaria opportunità di interagire con il Synthespian di Maradona nel contesto dello storytelling digitale.

Questo coinvolgimento attivo consentirà ai partecipanti di vivere un legame diretto con l'icona e il mito di Maradona, contribuendo alla creazione e alla diffusione di un racconto virtuale immersivo. Essi avranno l'opportunità di condividere emozioni, ricordi e riflessioni attraverso l'interazione con il Synthespian, consentendo così di mantenere vivo il ricordo dell'Uomo Maradona in modo innovativo e partecipativo.

L'azione di crowdfunding diventa quindi un mezzo attraverso il quale il pubblico può non solo finanziare il progetto, ma anche prendere parte attiva e tangibile alla creazione di questa esperienza di storytelling digitale unica nel suo genere. Questa interazione dinamica tra sostenitori e Synthespian di Maradona rappresenta una nuova frontiera nell'ambito della commemorazione e dell'innovazione sociale, unendo il passato e il presente attraverso il potere della tecnologia e dell'emozione condivisa.

... reference dei nostri test iniziali che stiamo elaborando per la realizzazione del synthespian di Maradona in fruizione olografica

Questo  progetto è il risultato di una nostra elaborazione creativa in termini di innovazione sociale riferita all'Obiettivo 11 (sub.11.3) dell'Agenda ONU 2030: Città e Comunità Sostenibili. Il nostro scopo è contribuire alla trasformazione fisica di alcuni spazi pubblici tramite un’architettura sociale di cittadini che partecipi attivamente alla rigenerazione urbana. 

Note di sintesi: background a supporto del concept progettuale

L'Impianto tecnico-scientifico di questo progetto ha fondamenta in 6 principali punti chiave  

1 - CALCIO & ESPERIENZE RELIGIOSE: una riflessione sociologica

 

                                              … quando la ricerca della trascendenza assume molte forme, il calcio offre una possibilità                                                                                        … lo sport è un’istituzione magica che celebra con un preciso rituale gli impulsi che più appaiono necessari al                                                          funzionamento e alla sopravvivenza di qualsiasi gruppo»

 

 

Il Calcio è un aspetto centrale della contemporaneità della Cultura globale, premessa di grandi eventi come i campionati nazionali ed internazionali, i Campionati Europei o gli spettacoli della Coppa del Mondo. Questo sembra essere in netto contrasto con il profilo corrente della religione nelle società contemporanee, quasi in declino nel suo significato sociale.

 

Una delle sfide per i sostenitori della teoria della secolarizzazione, tuttavia, è l’approccio che abbraccia le dimensioni private, non ufficiali ed esperienziali, della religiosità, consentendo quindi l’analisi dei legami tra fenomeni come il calcio e la religione. In letteratura scientifica infatti vengono esplorati i modi in cui il Calcio potrebbe essere inteso come una religione, tra cui la ricerca della trascendenza.

 

Queste connessioni sono specificamente esplorate in numerosi articoli e saggi nel campo della sociologia con riferimento a concetti chiave all'interno della sociologia della religione, intesi come religione implicita e modelli multidimensionali dell’impegno religioso. Interessando non solo la ricerca nella sociologia specializzati in aree come la religione, lo sport e il tempo libero, ma anche quelli impegnati negli studi sui media e la cultura popolare e per coloro che sono interessati ai collegamenti tra questi campi per elaborare fattive progettualità.

 

In Maradona, Sociologia di un mito globale [1] si legge:  «lo sport è un’istituzione magica che celebra con un preciso rituale gli impulsi che più appaiono necessari al funzionamento e alla sopravvivenza di qualsiasi gruppo (…) L’eroismo sportivo è un eroismo che ha per protagonista e soggetto l’“eroe di massa”, proprio come le star, i divi, cioè eroi che sono allo stesso tempo “eroi della porta accanto” uomini comuni, come potrebbe essere ciascuno di noi, e veri e propri eroi nel senso classico, con qualche elemento di sacralità, di divinità che ce lo rende appunto stellare e quasi modello seppure spesso inattingibile»

 

Le discussioni sollevate in letteratura risiedono sul fatto che il calcio possa essere esso stesso una religione laddove si sostenga che la risposta dipende dalla definizione di religione applicata e dagli strumenti analitici usati per misurare il fenomeno. Ciò è sostenuto sulla base del fatto che la religione fa parte del complesso della ricerca di significati e trascendenza nella società contemporanea, assumendo molte forme, alcune più tradizionali, altre più laiche.

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Come assume Stephen Alomes [2] «… quando la ricerca della trascendenza assume molte forme, il calcio offre una possibilità»

 

Il progetto di rigenerazione urbana "..nella mano de D10s” è stato elaborato da APS Difesa Civile 4.0 individuando il “Mito di Maradona” quale meme culturale ideale per avviare sul territorio un processo di rigenerazione urbana ed innovazione sociale.

[1]  A cura di Luca Bifulco (docente in Sociologia dello Sport, Università Federico II di Napoli)  e Vittorio Dini (docente di Storia della filosofia e Direttore del Dipartimento di sociologia e scienza della politica dell'Università di Salerno 

[2]  Docente in Storia della cultura contemporanea e futurista: presso il Globalism Research Center della RMIT University; autore di Australian Football The People's Game 1958-2058

2 - CITTÀ & COMUNITÀ SOSTENIBILI: Obiettivo 11 Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

 

                                                                                 … rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

 

Lo sport è un linguaggio universale che accomuna popoli, culture e generi.

Un linguaggio potente, diretto, su cui le Nazioni unite intendono spingere per raggiungere gli SDGs (gli obiettivi)  dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile.  I valori espressi dallo sport sono universali e riconosciuti in tutto il mondo. Attraverso il rispetto, l’integrazione e la comprensione l’Onu sostiene il ruolo dello sport per promuovere e sostenere gli Obiettivi dell’Agenda 2030

 

Audrey Azoulay [1]  dichiara: “I valori dello sport sono valori di universalità e armonia, si basano sui concetti di rispetto, comprensione, integrazione e dialogo, e contribuisce allo sviluppo e alla realizzazione degli individui senza distinzione di età, sesso, origini, credenze e opinioni. Lo sport è un forum unico per l'azione e la riflessione per trasformare le nostre società".

 

Con un valore che si aggira tra i 350 e i 450 miliardi di dollari, lo sport è uno dei mercati più importanti al mondo, con milioni di seguaci ovunque. Proprio per questi numeri lo sport rappresenta un canale privilegiato attraverso cui comunicare la sostenibilità; ed è proprio su questo aspetto che si stanno concentrando i piani a medio e lungo termine di molte organizzazioni sportive. Degne di nota sono le strategie adottate da alcuni degli organismi più rilevanti a livello mondiale.

 

Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ha sviluppato una strategia di sostenibilità basata su infrastrutture e siti naturali, approvvigionamento e gestione sostenibile delle risorse, mobilità, forza lavoro e clima. La sostenibilità è uno dei tre pilastri su cui si basa l’Agenda Olimpica 2020, mentre  la FIFA comunicò i suoi progetti basati sulla sostenibilità già in previsione dei mondiali di calcio che si tennero in Russia nel 2018.  

 

Fatma Samoura[2] dichiara: “Grazie al suo programma di punta - Fifa Forward -  la FIFA continua a lavorare su sostenibilità, diversità e anti-discriminazione e svolge un ruolo attivo e significativo nel portare il gioco in tutto il mondo, oltre che garantire un continuo contributo allo sviluppo sostenibile, all'istruzione e alla pace”.

 

Anche in Italia le iniziative non mancano: il CONI sta collaborando con ASviS per implementare nel suo piano programmatico, azioni concrete per contribuire alla sostenibilità.

 

Il progetto di rigenerazione urbana "..nella mano de D10s è stato elaborato da APS Difesa Civile 4.0 nel solco di questa matrice concettuale, in coerenza con le linee guida dell’Obiettivo 11, Città e Comunità Sostenibili , declinate nell’Agenda ONU 2030

[1] Direttore generale dell'UNESCO

[2] Segretario Generale della FIFA

3 - DISTRETTI CULTURALI & RIGENERAZIONE URBANA

 

                                                                                … il successo di una Città è anche nell’uso e nel riuso consapevole delle rispettive aree urbane                                                                                      al fine di intercettare e assecondare i processi culturali e socio-economici in atto nella sua                                                                                        cittadinanza

 

Il Testa [1] scrive:  “la  tendenza  in ascesa  nelle  politiche  di  rigenerazione  e  di  valorizzazione urbana è quella che vede al centro la cultura quale elemento in grado  di  aumentare  l’attrattività  di  un  territorio  e  di contribuire  al  suo  sviluppo  in  chiave  sostenibile” In  particolare, la  Cultura  si  pone  come  una piattaforma, che permette di stimolare l’apprendimento e l’investimento verso lo sviluppo e l’implementazione di buone pratiche e relazioni  facendo  leva  sulle  competenze  e  sulle  risorse  locali,  tangibili  e intangibili, esistenti (Coronato, 2013). Questo processo genera un legame indissolubile tra cultura, popolazione e territorio che consente di creare, e soprattutto di alimentare, i  processi  creativi  e  innovativi  che  sono  alla base di un percorso di sviluppo locale autoctono, inimitabile e sostenibile, da cui proviene e dipende il vantaggio competitivo del sistema stesso (Francesconi e Cioccarelli, 2013).

Francesconi e Cioccarelli assumono anche che: “Il ruolo della cultura e dei servizi ad essa correlati quali vera, efficace e sostenibile leva su cui rifondare e ridefinire lo sviluppo urbano odierno è in linea con in presupposti propri del distretto culturale evoluto”.

 

Questo approccio è definito Culture-Driven.

 

In passato le funzioni di gestione dei patrimoni culturali appartenevano solo a biblioteche, musei e archivi che hanno formato, integrato e diffuso, nella contemporaneità, la Cultura che si è sviluppata nei millenni della Storia dell’Umanità. Questa Cultura si riflette in documenti, monumenti ed opere d’arte, ma anche negli stessi manufatti architettonici: questo genere di Patrimoni culturali sono classificati come Patrimoni Culturali Materiali.

A partire dal 2003, con la stipula della convenzione UNESCO di Parigi, la Cultura viene unanimemente riconosciuta non solo nei manufatti prodotti dall’Uomo, ma anche in quelle caratteristiche antropologico culturali (usi, costumi, riti, stile di vita perfino la gastronomia) che hanno caratterizzato -  e che  caratterizzano -  quei Popoli che hanno realizzato questi manufatti: questo genere di Patrimoni vengono classificati come Patrimoni Culturali Immateriali.

Questa suddivisione tra Patrimoni Culturali Materiali ed Immateriali assume una funzione importante nella definizione di Distretto Culturale.

 

Questo concetto ha origine nella comprensione del significato di Distretto industriale elaborato dall’economista Alfred Marshall che descrive un distretto culturale come: “un sistema di relazioni territorialmente delimitato, dove avviene un'integrazione tra processo di valorizzazione dei Patrimoni Culturali sia Materiali che Immateriali, con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi che a tale processo sono connesse. L'obiettivo è di rendere più efficace il processo di produzione di cultura e di ottimizzare l'aspetto economico e sociale …”

 

Il docente in Economia Urbana Pietro Valentino descrive il seguente modello: “Il distretto culturale è un sistema, territorialmente delimitato, di relazioni che integra il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi che a quel processo sono connesse. La realizzazione di un distretto culturale ha l'obiettivo, da un lato, di rendere più efficiente ed efficace il processo di produzione di “cultura” e, dall'altro, di ottimizzare, a scala locale, i suoi impatti economici e sociali”.

Specificando che un Distretto Turistico Culturale è:  Un sistema reticolare, spazialmente delimitato, il cui nodo centrale è costituito dal processo di valorizzazione dell’asset territoriale rappresentato dai beni culturali e gli altri nodi sono rappresentati: dai processi di valorizzazione delle altre risorse del territorio; dalle infrastrutture territoriali; dai servizi di accoglienza e dall’insieme delle imprese la cui attività è direttamente collegata al processo di valorizzazione dei beni culturali materiali ed immateriali”

 

Il sistema proposto da Valentino vede come principale obiettivo quello di unire ai processi di valorizzazione del patrimonio culturale di uno specifico territorio anche i processi di valorizzazione delle altre risorse, come i beni ambientali, le manifestazioni culturali, i prodotti della cultura materiale e immateriale dell'area stessa.

 

La realizzazione di questo modello di sviluppo deve essere necessariamente supportata da una strategia di gestione che interessi i vari stakeholders locali, quali:

  • i rappresentanti del sistema istituzionale,

  • i custodi dei Patrimoni Culturali 

  • le forze politiche,

  • i gruppi di pressione,

  • le forze sociali e imprenditoriali

  • i Cittadini

 

Il progetto di rigenerazione urbana "..nella mano de D10s” è stato elaborato da APS Difesa Civile 4.0 con l’intento di avviare il processo di rigenerazione urbana con un approccio Culture-driven.

[1] Danilo Testa, docente Università degli Studi di Roma Tor Vergata - Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società

4 - RIGENERAZIONE URBANA & INCLUSIONE SOCIALE

…il ruolo delle comunità nei processi di rigenerazione è sempre più centrale

[…] per capire ciò che accade nei luoghi, come città e grands ensembles, cheriavvicinano persone, costringendole a coabitare, sia nell’ignoranza o nella reciproca incomprensione, sia nel conflitto, latente o dichiarato, con tutte le sofferenze che ne risultano, non basta rendere ragione di ciascuno dei punti di vista presi in modo separato. Bisogna anche confrontarli come sono nella realtà, non per relativizzarli,lasciando giocare all’infinito il gioco delle immagini incrociate, ma, al contrario, per fare apparire, attraverso il semplice effetto di giustapposizione, ciòche risulta dallo scontro di visioni del mondo differenti o antagoniste: cioè, in certi casi, il tragico, che nasce dallo scontro senza concessioni o compromessi di punti di vista incompatibili, perché ugualmente fondati su delle ragioni sociali (Bourdieu, 1993)

Nel dominio delle scienze della pianificazione territoriale, dell'urbanistica e della rigenerazione urbana, si evidenziano case history che in sintesi riportano come il maggior coinvolgimento della società civile e l’emergere di organizzazioni ed imprese prettamente impostate per servire le comunità locali siano gli elementi chiave delle politiche urbane degli ultimi decenni.

 

In questi casi di studio si evidenzia un aspetto significativo: i diversi attori locali, sia pubblici che privati, possono chiamare all’azione un’estesa rete di relazioni sociali nei luoghi interessati dalla rigenerazione urbana.

L’ipotesi si conferma nella ricerca empirica, che ci evidenzia come la particolare struttura di queste organizzazioni - che coinvolgono amministrazioni locali, imprese private, società civile, organizzazioni religiose, cittadini e gruppi d’interesse - sia il fattore chiave del successo dei progetti in termini d’innovazione sociale.

Barton, Grant e Guise (2003) sostengono che:  “più la comunità è coinvolta nella progettazione degli interventi urbani, migliore sarà il rapporto che i cittadini vivranno con i nuovi spazi pubblici.”

Frey nota che nei quartieri dove i cittadini sono coinvolti nei progetti per la rigenerazione degli spazi vi è una maggior responsabilità nei confronti di questi e delle iniziative per la comunità.

Si potrebbe dunque asserire che il coinvolgimento genera maggior coinvolgimento.

 

In Rigenerazione urbana ed innovazione sociale, … [1] si leggono gli autori  Roberts, Skyes e Granger che definiscono la rigenerazione urbana come: “un insieme di  politiche volte a modificare la struttura fisica della città al fine di rispondere al ruolo che  a questa viene assegnato dallo specifico momento storico e dall’interconnessione tra  volontà politica ed assetto economico. Coinvolgendo diversi aspetti, oltre a quello prettamente fisico-strutturale, in cui entrano in gioco questioni inerenti alla sostenibilità ambientale, i bisogni sociali e lo sviluppo economico delle città.”

Dunque, il ruolo delle comunità nei processi di rigenerazione è sempre più centrale: e spesso viene riconosciuto ed agevolato in molte nazioni anche da politiche nazionali che incentivano la responsabilizzazione attraverso la costituzione di Imprese di Comunità caratterizzate dal coinvolgimento degli attori locali per la presa in carico di servizi e risorse.

 

Il progetto di rigenerazione urbana "..nella mano de D10s” è stato elaborato da APS Difesa Civile 4.0 con l’intento di avviare il processo di rigenerazione urbana promuovendo la costituzione di un Comitato Promotore per un Impresa di Comunità con lo scopo descritto in questo documento di sintesi.

[1] Bianchi, M. (2016) “Rigenerazione urbana ed innovazione sociale: Il caso di Gillet Square, progetto di cultura urbana guidato dalla comunità”, Working Paper Euricse\European Research Institute on Cooperative and Social Enterprise

5 - MOBILITA' SOSTENIBILE & SMART CITY; ESPLORAZIONI DIGITALI & TRASFORMAZIONE SOCIALE  

… Barbara Eckstein ci ricorda come le storie possano essere utilizzate come importanti dispositivi di trasformazione sociale solo se costruite ed utilizzate in maniera rigorosa.

… Tale uso consapevole richiede la costante problematizzazione delle verità che le storie veicolano e la comprensione dei meccanismi di funzionamento delle storie stesse (Bourdieu)

Con il preciso scopo di creare reali spazi di comunicazione per trasmettere energia, far vibrare i sentimenti e le emozioni, risvegliare aspirazioni, saperi ed energie sopite riscoprendo il ruolo possente dei linguaggi dell’arte e della poesia. Riscoprendo in questo senso la prestazione cognitiva e comunicativa del piacere estetico inteso non come un accessorio, un additivo, ma come un elemento fondante, momento centrale di ogni processo di comunicazione (Decandia).

 

Alla luce di queste considerazioni, sulla scorta di una segnalazione, del tutto  informale,  da parte di una responsabilità politica dell’attuale amministrazione comunale, è stato ipotizzato l’ingresso virtuale al succitato museo diffuso in Largo Maradona (già piazzetta Veniero) nel quartiere Fuorigrotta. L’idea prevede che i Contenuti del museo diffuso maradoniano si declinino in un percorso narrativo che si sviluppi in “stazioni di fruizione” dislocati nei quartieri della città.  

I linguaggi filmici e le nuove tecniche di post-produzione digitale hanno la capacità intrinseca e dirompente di utilizzare contestualmente differenti codici espressivi: partiture complesse di idiomi multisensoriali che possono essere creativamente combinati per esprimere e comunicare alcuni specifici contenuti. Potenzialmente

i media digitali contengono tante epistemologie e linguaggi quanti se ne possono trovare nel mondo stesso (Pierre Lévy).

 

A partire dalla elaborazione del programma Umanesimo & Tecnologia, nel lontano 1995, in un quarto di secolo il nostro gruppo di lavoro si è specializzato nell’uso dei nuovi linguaggi digitali per esaltare storie e miti, costruendo

immagini complesse,  foreste di segni e metafore comunicative aggrovigliate che si coinvolgono e si richiamano reciprocamente.

Riuscendo ad usare strumenti filmici capaci di raccontare storie ed etnografie territoriali pensati come dispositivi comunicativi e relazionali utilizzabili all’interno di un processo di pianificazione: […] dispositivi che favoriscono lo sviluppo del legame sociale con l’apprendimento e lo scambio del sapere; dispositivi di comunicazione atti ad ascoltare, integrare e restituire la diversità […]; ingegnerie semiotiche che permettono di sfruttare e valorizzare a beneficio della maggioranza i bacini di dati, competenze e la potenza simbolica accumulata (Pierre Lévy).

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Risulta dunque inevitabile che abbiamo scelto di usare il Digitale per raccontare il Mito dell’Eroe maradoniano.  

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Mutuando le linee guida del progetto Unesco Smart Station, abbiamo anche immaginato la creazione di un indice digitale riferito a questo percorso esperienziale, collocando la citata statua (quale oggetto/soggetto simbolico di questo progetto)  in corrispondenza della stazione della nuova linea 6 della metropolitana.  

 

Dunque la Stazione della Metro 6 di Napoli in largo Maradona inteso quale luogo dal Reale al Virtuale ingresso ed inizio del percorso, che si svilupperà trasportando turisti e “fedeli maradoniani” nei quartieri della Città,  dove potranno fruire i Contenuti del Museo (diffuso) di Maradona.     

6 - Opportunità di Internazionalizzazione

In Maradona si manifesta la sottile, allegra e fantasiosa rivincita e fondamentalmente, la possibilità del trionfo popolare nella forma del tumulto non addomesticabile. In Maradona si annodano politica popolare, fervore, mito e immagine,senza cui ogni progetto di emancipazione diventa impossibile e impensabile (Aragon Moreno)

… The global city is not a place, but a process (Manuel Castells)  

Maradona, un uomo, un mito, una leggenda globale.

Lo scorso 24 novembre presso la Universidad Iberoamericana di Città del Messico, si è svolto un Colloquio Internazionale su Diego Armando Maradona organizzato dal professore in filosofia e dottore in filosofia politica contemporanea Dante Ariel Aragón Moreno.

Moreno in un suo recente articolo ci dice: “ …  Filosoficamente parlando, viene certo da pensare a Maradona, in quanto mito plebeo, come lo spazio in cui si presenta Spinoza con l’allegria potente del corpo; egualmente quello dove si incarna Machiavelli con il partigiano che si schiera a partire dall’umore di non essere dominato e che si dispiega con l’astuto dribbling, a volte azzardandosi a travestirsi  come Callimaco nella Mandragora, al punto di vincere l’ordine inglese con la “mano di Dio”, senza dimenticare quell’altro grande goal che esemplifica un’Arte de la Guerra con altri mezzi (...) Similmente, compare Marx nel suo materialismo e immanenza. E infine Nietzsche, come ci ricorda Antonio Gómez nella sua riflessione sul piede come la «nostra parte più indocile, irrazionale, intuitiva e istintiva, aggiungerei che il materialismo maradoniano è selvaggiamente poetico, poiché dalla volgarità del piede inventa poeticamente e si muove immanentemente nel magma profondo che rende possibile il nuovo o l’alternativo, ripeto, con i piedi, le gambe e i muscoli. Si tratta del Maradona dai piedi leggeri: il Maradona dionisiaco. Come pensare allora Maradona? In primo luogo, assumendo una prospettiva plebea, rispetto al folklore, che come avvertiva Gramsci, è per definizione la sfera dell’incoerente, dell’inconseguente e del disgregato. In secondo luogo, lasciando cadere purismi morali, senza giustificare, però comprendendo … ”

 

E’ inconfutabile il fatto che Diego Armando Maradona sia un mito popolare a livello internazionale. Non a caso dunque abbiamo pensato ad un’ovvia internazionalizzazione della nostra idea progettuale, che possa mettere in logica connessione città in cui il popolo è pregno del Mito maradoniano: Napoli, Buenos Aires, Barcellona , …   

 

Come? Anche in questo caso lavorando al riadattamento di un progetto alla cui elaborazione abbiamo contribuito negli anni scorsi con il nostro Gruppo di lavoro.

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Nei primi anni del 2000 abbiamo infatti collaborato con la Direzione Cultura (area Società dell’Informazione) della Provincia di Napoli e l’Università Suor Orsola Benincasa per la definizione fattuale dell’idea progetto Global Village Square|per Napoli-da Napoli| elaborato dal professore Derrick de Kerckhove [1]

 

A distanza di venti anni con l’incredibile sviluppo tecnologico e della comunicazione digitale che ha investito il mondo un adattamento di questo progetto per internazionalizzare la nostra idea è più che attuabile.  

[1] Derrick de Kerckhove già direttore del McLuhan Program on Culture and Technology  all’Università di Toronto, giunge a Napoli su proposta del nostro gruppo di lavoro Umanesimo&Tecnologia, e per intercessione del Prof.Amato Lamberti Presidente della Provincia di Napoli che ne facilitò l’assegnazione di una cattedra alla facoltà di Scienze della Comunicazione presso l’Università Suor Orsola Beninicasa, dopo il periodo d’insegnamento all’UNISOB  è docente presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, dove è stato titolare degli insegnamenti di Sociologia della cultura digitale e di Marketing e nuovi media. Richiamando la teoria dell'intelligenza collettiva di Pierre Lévy, de Kerckhove l'ha aggiornata e adattata al contesto tecnologico delle reti, mirando alla connessione delle intelligenze quale approccio ed incontro sinergico dei singoli soggetti per il raggiungimento di un obiettivo. Tale connettività si affianca e contemporaneamente si oppone all'idea di collettività proposta da Levy, aggiungendo a questa l'unità frammentata delle potenzialità degli elementi della rete. Non soltanto, quindi, la comunicabilità dei singoli elementi quale caratteristica fondamentale del nuovo medium, ma la possibilità offerta per l'azione/creazione di un oggetto multimediale, un artefatto cognitivo.

Comitato Promotore

Comitato Promotore

Questa idea progetto è stata elaborata da APS Difesa Civile 4.0. La nostra organizzazione si sta attivando per la costituzione di un Comitato Promotore composto da Soggetti privati, organizzazioni ed associazioni che ne condividono i propositi e ne promuovono la realizzazione in regime di networking.

  • La Napoli Bene, Napoli: Associazione culturale (di fatto), con un seguito di alcune migliaia di tifosi che promuove un progetto dal basso che nasce nel settembre del 2017, con l'idea di creare una comunicazione fatta da tifosi per i tifosi, senza filtri e senza seguire regole imposte dall'alto

  • Angelo Pisani, Napoli: Avvocato. Per tutti l'Avvocato di Maradona. Nel 2000 fonda il movimento Noi Consumatori che si attesta su tutto il territorio italiano come sodalizio che combatte in vari campi del Diritto i soprusi dei cosiddetti  poteri forti (da Equitalia, alle multinzionali del tabacco). Altre sue difese entrate nella cronaca nazionale: Ciro Esposito e la famiglia della piccola Fortuna Loffredo. E' autore di Luci a Scampia (2016) e Diritto alla Pizza (2018). Ha pubblicato per i nostri Tipi, con Giovanni Chianelli: Raiola, Per i nemici Mino e Affari e Segreti del superprocuratore dei Calciatori (2018) 

  • Giovanni Di Marzio, detto Gianni, Napoli: ex allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano, consulente del Palermo e commentatore televisivo. Inoltre è stato opinionista di RMC Sport Network, attualmente è opinionista di TMW Radio Sport e della radio napoletana Radio Marte. Ha allenato in Serie A il Catanzaro e successivamente il Napoli e il Catania, tra gli anni settanta e ottanta. È padre di Gianluca Di Marzio, giornalista ed esperto di mercato di Sky Sport. Maradona fu comprato per la prima volta dal Napoli quando non aveva ancora diciotto anni e il contratto – un’opzione per la verità – venne firmato davanti alla toilette di uno stadio di Buenos Aires. A  prenderlo fu Gianni Di Marzio, primo scopritore del giovane talento

  • Francesco Amodeo, Napoli: giornalista d'inchiesta, laureato in scienze della comunicazione, gestisce un noto blog di controinformazione politica. Editore presso Matrix Edizioni, è autore di 5 libri inchiesta, tra cui il recente   il Diego Rivoluzionario Attualmente collabora con RadioRadio dove gestisce una rubrica quotidiana. 

  • Silvestro Marino, Napoli: affermato produttore cinematografico, fondatore della Sly Production e proprietario del Multicinema Duel Village.  Ha prodotto e distribuito diversi lungometraggi -  tra i quali il film sullo stalking  Con tutto l’amore che ho -  e cortometraggi, tra cui ha riscosso interesse e particolare successo la pellicola  La condanna dell’essere diretto da Adriano Morelli,  acquistato da Mediaset e trasmesso sui canali Premium. L’obiettivo di Sivestro Marino è quello di portare avanti una politica centrata sulla coesione di sinergie nuove e durature, dando una possibilità a giovani maestranze tra autori e registi.  Ha in programma di allargare il suo campo d’azione nella produzione di audiovisivi seriali per il web, i videoclip e gli storytelling digitali

  • Metello Savino, Milano:  atleta olimpico alle XXIII Olimpiadi di Los Angeles 1984, è un imprenditore con decennali esperienze nello sviluppo di strategie di marketing in diversi campi, quali, ad esempio,  le telecomunicazioni, la comunicazione digitale,  l’agricoltura e il wellness. In Italia ed all’estero ha Impiegato la sua esperienza e  le sue competenze avviando start-up tecnologiche, il cui valore aggiunto è rappresentato dall’applicazione di nuove tecnologie e brevetti industriali

  • Pietro Riccio, Napoli: giornalista pubblicista esperto nella comunicazione digitale, Pietro si è  laureato in sociologia alla Federico II di Napoli, esperto di dinamiche dei gruppi, mutamento sociale, metodologia della ricerca sociale, metodologia e tecnica delle comunicazioni di massa. Giornalista, direttore responsabile del quotidiano online expartibus.it. Ha insegnato sociologia e psicologia della comunicazione e sociologia e psicologia dei nuovi media al master in net economy e tecnologie digitali, CARID, università di Ferrara. Autore dell'opera di narrativa Eternità diverse, pubblicata da Vittorio Pironti, e del saggio L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti, pubblicata da Prospero. Attualmente, oltre a dirigere il suo giornale, si occupa di comunicazione, di informatica, di formazione, in particolar modo di E-learning

  • Marcello Milone, (        2022). In sua memoria, lo ricordiamo giornalista professionista, addetto Stampa presso l’Ufficio Stampa e Comunicazione  della Giunta Regionale della Campania, con numerosi incarichi  tra cui : Responsabile collegamento Enti Strumentali e Società a totale partecipazione Regionale per Iniziative di Comunicazione Istituzionale, addetto Stampa presso il Commissariato Straordinario di Governo per l’emergenza Sarno, componente l’ Ufficio del Portavoce del Presidente Bassolino, Componente l’Ufficio del Portavoce del Presidente Caldoro, Addetto Stampa per l'assessorato al Turismo ed ai Beni Culturali, Responsabile Comunicazione per l’Assessorato alle Attivita' Produttive e la Redazione del Portale della Giunta Regionale. E' stato Responsabile della Comunicazione per l’Assessorato all'urbanistica e Governo del Territorio della regione Campania. Marcello è consulente editoriale e giornalistico per società di produzioni audiovisive per le quali ha progettato e realizzato progetti audiovisivi. R.I.P.

  • Massimo Buonavita, Avellino: direttore d'orchestra, maestro di pianoforte, compositore cinematografico. Il Maestro Buonavita fondatore della Associazione LIberi Artisti Irpini è da anni impegnato nel sociale curando rassegne e festival di rilevanza nazionale ed internazionale. Ha contribuito a portare alla ribalta internazionale la città di Avellino privilegiando un rapporto speciale proprio con l'Argentina, la patria di Diego Armando Maradona, artisticamente impegnato con il Maestro argentino Luis Bacalov  ed importanti  rassegne artistiche di Tango argentino

  • Giuno d'Ecclesiis, Napoli: laureato in Scienze politiche all'Università Orientale di Napoli, da diversi lustri è libero ricercatore nel campo dell'Umanesimo Tecnologico.  Ha infatti promosso nel 1995 la fondazione del programma di ricerca accademica Umanesimo & Tecnologia sotto l'egida della Cattedra di Sociologia della Letteratura della sua Università, mettendo in connessione progettuale il Comune di Napoli e l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici nel progetto di Rinascimento napoletano promosso dal Sindaco Bassolino. In seguito è passato alla collaborazione attiva nel campo delle politiche culturali per lo sviluppo della Società dell'Informazione con la Provincia di Napoli sotto l'amministrazione del Presidente Prof. Amato Lamberti, con quest'ultimo ha fondato il progetto "Napoli per Innovare"        

  • Marcello de Dominicis, Napoli:  consulente rischi assicurativi è laureato all'Università Sant'Anna di Pisa, è un membro della nostra APS dove si occupa della progettazione di servizi innovativi specificamente destinati alle Forze dell'Ordine in ambito rischi professionali nell'esercizio delle funzioni di polizia e sicurezza pubblica e di soluzioni per l'assicurazione sanitaria studiate non solo per gli associati di Difesa Civile 4.0, ma anche per il suo collegato relazionale

  • Tiziana Beato, Napoli,  laurea in Conservazione dei Beni Culturali, medievalista è specialista nella formazione nel campo della Comunicazione. Da due decenni è impegnata nel settore artistico e teatrale e nella progettazione socio-culturale. Autrice, ha pubblicato: "Fra tutti i miei bisogni, ci sei Tu", Intrecci 2020;  "La Paura e’ Bugiarda", Kairos Edizioni 2014; "Come lucciole" L’isola dei ragazzi, Napoli, 2013; "Pillole di adozione", Sassoscritto, Firenze, 2012;  Sei storie in boccone", L’isola dei ragazzi, Napoli, 2011 

  • Gabriel Sergio Pujia, Buenos Aires, Argentina: Regista cinematografico e televisivo, documentarista, produttore cinematografico. Consulente artistico di festival ed opere teatrali ha lavorato nel corso della sua decennale carriera tra il Sud America, gli Stati Uniti e l’Europa con numerosi artisti quali  P. Domingo, R. Raimondi, M. Freni, L. Nucci, A. Kraus, J.Van Dam, F.Furlanetto, J. Cura, S. Milnes, D. Hvorostovsky, Sumi Jo, J. Larmore. Ha realizzato il  documentario di successo San Cayetano, El Santo del Pueblo  che tratta il fenomeno popolare del Culto di San Gaetano narrando le incredibili assonanze tra il popolo napoletano e quello di Buenos Aires  

  • Sergi García Florenza, Barcellona, Spagna: programmatore informatico, esperto nella programmazione di piattaforme new media e metaversi e di tecnologie per la Realtà Aumentate e Virtuale

  • Rebel Alliance (International Network) 

  • …                

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Una bibliografia di Riferimento

Il Centro Studi APS Difesa Civile 4.0, elabora le sue idee con un approccio multi-interdisciplinare sviluppando un pensiero, cosiddetto, rizomatico per le sue proposte d’azione vocate all’innovazione sociale. La letteratura di riferimento a sostegno della presente idea progetto e molto vasta, citiamo solo alcuni dei riferimenti bibliografici utili all’approfondimento e al sostegno della nostra proposta.    

Come si sviluppa l'Idea ?

Come visto l'APS Difesa Civile 4.0 mette insieme una intelligenza collettiva formata da un capitale umano con conoscenze che si incrociano tra loro per perseguire obiettivi comuni.  Il pensiero diventa azione in una capacità operativa dettata dalle competenze tecnico-creative e le esperienze maturate nel corso della loro decennale vita professionale.

Ogni proposta vocata all'innovazone sociale, porta con se una idea progetto che si caratterizza per il suo alto contenuto  d'innovazione tecnologica, quasi sempre  guidata dalla cosiddetta trasformazione digitale.  

Dunque, anche in questo progetto d'innovazione sociale è presente l'innovazione tecnologica: questa rappresentata dall'adozione di tecniche e tecnologie che sono impiegatenell'industria dell'entertainment, in particolare nei settori del Cinema digitale e del Videogame.

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A supporto della realizzazione dei Contenuti necessari a realizzare l'idea progetto transmediale, troviamo diversi artisti indipendenti, mentre  per quanto riguarda i Contenuti creativi digitali questi saranno realizzati dagli artisti del Sistema Rebel Alliance, network internazionale di produzione di Contenuti digitali 3 volte candidato e due volte vincitore di un David di Donatello per i migliori effetti visivi digitali cinematografici.           â€‹

Rebel Alliance è stata la seconda organizzazione al mondo e la prima in Italia a realizzare la resurrezione digitale di una celebrità dello starsystem musicale. Facendo esibire il Synthespian di Cazuza in forma di ologramma in un concerto musicale dal vivo. L'Ologramma della rockstar brasiliana ha infatti performato un repertorio delle sue canzoni di maggiore successo duettando con artisti e musicisti viventi, di fronte ad un pubblico composto da decine di migliaia di spettatori, nelle città di San Paolo e Rio de Janeiro del Brasile. Nella primavera del 2022 l'ologramma di Cazuza si esibirà a Lisbona.           â€‹

Ricalcando le orme della qui citata esperienza brasiliana già, realizzata nel 2013, così come per quanto concerne il progetto commemorativo dedicato a Pino Daniele in Italia il cui Synthespian - creato sempre da Rebel Alliance in accordo con i suoi eredi -  è già pronto per l'organizzazione di eventuale concerto olografico dell'artista napoletano,  il progetto transmediale "..nella mano de D10s  vedrà l'impiego delle tecniche più avanzate di resurrezione digitale con lo scopo di poter avere a disposizione anche la virtualizzazione di Diego Armando Maradona per la gioia delle migliaia di suoi affezionati: questi potranno rivivere l'esperienza di rivederlo sul campo. Ciò sarà possibile grazie alle nuove tecnologie digitali che consentiranno di proporre ancora nuove emozioni che, sebbene virtuali, saranno dedicate non solo a chi ha avuto la fortuna di ammirare il Campione dal vivo sui campi di calcio, ma soprattutto ai meno giovani,  e negli anni a venire ai posteri affinchè il mito di Maradona sia sempre per loro presente non solo nell'immaginario.                 ​

Glossario 

Nei contenuti precedenti abbiamo tentato di esporre in sintesi i concetti che ci hanno ispirato ad elaborare l'idea/progetto "..nella mano de D10s”. Come scriviamo in alcune delle FAQ più sotto, alcuni critici ci dicono, a ragione: "un progetto che si propone dal Basso, dovrebbe essere comprensibile da Tutti". E concordiamo anche sul fatto che siamo un Centro Studi vocato ad introdurre pensieri mossi dall'Innovazione ed alcuni termini, nuovi o misconosciuti,  hanno bisogno di essere spiegati.       

Nell'apposita sezione dedicata del nostro sito, già stiamo provvedendo  ad introdurre  e divulgare la spiegazione di alcuni di questi termini con l'Intento di creare la Banca della Conoscenza di APS DIFESA CIVILE 4.0, ad uso di coloro che intendono approfondire alcuni argomenti riferiti all'innovazione sociale e il change management, allo scopo  di contrastare le resistenze ai cambiamenti. Altri termini specifici del contesto di questo progetto li introduciamo in questa sezione.

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  • AGENDA ONU 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE:  è un piano d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Cerca anche di rafforzare la pace universale in una più ampia libertà. Riconosciamo che l'eliminazione della povertà in tutte le sue forme e dimensioni, inclusa la povertà estrema, è la più grande sfida globale e un requisito indispensabile per lo sviluppo sostenibile. Tutti i paesi e tutte le parti interessate, agendo in partenariato collaborativo, attueranno questo piano. LE NAZIONI hanno finalmente deciso di liberare la razza umana dalla tirannia della povertà e del bisogno e di guarire e proteggere il nostro pianeta. Sono determinate ad intraprendere i passi audaci e trasformativi che sono urgentemente necessari per spostare il mondo su un percorso sostenibile e resiliente. E' un viaggio collettivo che si impegna a non lasciare indietro nessuno. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e i 169 traguardi che si annunciano con la stipula di quest'accordo globale tra le Nazioni dimostrano la portata e l'ambizione di questa nuova Agenda Universale. Cercano di costruire sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e di completare ciò che questi non hanno raggiunto. Cercano di realizzare i diritti umani di tutti e di raggiungere l'uguaglianza di genere e l'emancipazione di tutte le donne e le ragazze. Sono integrati e indivisibili e bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale e ambientale. Next Generation UE  e i piani nazionali degli Stati  membri dell'Unione Europea , che in Italia prende il nome di PNRR, nascono da questo impegno. 

  • TRANSMEDIA STORYTELLING | NARRAZIONE TRANSMEDIALE: una narrazione transmediale è un insieme di storie che si declinano su più piattaforme mediatiche e per le quali ciascun medium coinvolto dà il suo contributo specifico ad una migliore comprensione del mondo narrato

  • INDUSTRIA DEI CONTENUTI CREATIVI DIGITALI:  le Industrie Creative fanno riferimento a una serie di attività economico/produttive che riguardano la generazione o lo sfruttamento della Creatività attraverso specifiche Conoscenze, Tecniche e Know-how. Dunque, gli addetti di questo comparto sono specializzati nella produzione creativa di Contenuti, da qui anche la definizione di Industria dei Contenuti

  • CGI-COMPUTER GENERATED IMAGINERY: le immagini generate al computer, quale applicazione della computer grafica per creare,  o implementare, le immagini nell’Arte, nel Cinema, nei Videogiochi. Le immagini generate al computer possono essere dinamiche o statiche, possono essere 2D (bidimensionali), ma le applicazioni più evolute, più comunemente, sono quelle 3D. Inizialmente utilizzate per creare personaggi, scene ed effetti speciali nei prodotti audiovisivi, nel cinema e nel videogame, con il passare degli anni, le applicazioni della CGI hanno iniziato ad investire anche altri domini, allargando gli orizzonti delle sue applicazioni dal solo settore Media & Entertainment ad altri settori dell’Economia e della vita Sociale. Ciò ha innescato processi evolutivi non solo nel campo della formazione e l’addestramento professionale come ad esempio: per la Difesa & Sicurezza – creando Contenuti per ambienti simulati ad uso delle Forze di Polizia o Militari-, ma anche per la simulazione nell’Architettura e l’Edilizia interattiva, nella virtualizzazione dei Beni Culturali e i Musei del Futuro, nelle Scienze Forensi per la ricostruzione di scene del crimine, nella sanità 4.0 o digitale e via dicendo.

  • SYNTHESPIAN: un Synthespian è un essere virtuale creato in digitale al quale si danno sembianze e voce umane. 
    Un essere umano virtuale che riproduce le sembianze e la voce di una persona reale ancora in vita, oppure scomparso, prende il nome di Clone Digitale o Digital Double

  • PROGETTO DAL BASSO:  “L'innovazione sociale spesso è la risoluzione dinamica di problemi tra amici”.  I recenti dibattiti nel campo emergente dell'innovazione rappresentano un'opportunità per chiedersi cosa possa realmente significare un approccio incentrato sulle persone in risposta alle istanze sociali. L'innovazione è il modo in cui gli individui o le organizzazioni risolvono i problemi e creano il cambiamento introducendo nuove soluzioni ai problemi esistenti. Contrariamente alla credenza popolare, queste soluzioni non devono essere necessariamente tecnologiche o trasformative, ma implicano semplicemente l'adattamento di un processo al contesto di una Comunità.  Questo tipo di innovazione, guidata dalle stesse Comunità è definita"innovazione dal basso verso l'alto" e viene identificata come una componente critica ma trascurata di un fenomeno più ampio chiamato "innovazione sociale". L'innovazione sociale può naturalmente avvenire a molti livelli. Può emergere dall'adattamento e dall'apprendimento all'interno delle organizzazioni sociali e/o può derivare da nuove partnership con le imprese. Tuttavia, molto più trascurate sono le innovazioni che emergono spontaneamente all'interno delle comunità che sono generalmente considerate vittime vulnerabili e passive. 

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"..nella mano de D10s è un’idea progetto che afferisce al masterplan "Antropologia Culturale ed Applicata\La Cultura sviluppa ... ARTEXPERIENCE ”.

 

Questo masterplan è stato patrocinato da Istituzioni pubbliche locali: la Presidenza del Consiglio regionale della Campania; il Comune di Napoli; da Istituzioni estere: l'Ambasciata della Bielorussia, l'Ambasciata della Federazione Russa in Italia, l'Ambasciata del Brasile a Roma; e da Istituzioni culturali l'Università Orientale di Napoli, l’Università Suor Orsola Benincasa, l’Università Federico II.

 

Come per altri progetti sperimentali che operativamente sono riferiti al succitato masterplan, siamo in procinto di chiedere i Patrocini istituzionali specificatamente anche per questo nuovo progetto.

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